SUPERSEX, OLTRE TUTTI GLI STEREOTIPI. UN'AUDACE OPERA SUL VIAGGIO EMOTIVO DI ROCCO SIFFREDI. BORGHI È STUPEFACENTE

Una serie che ha il grandissimo merito di non indulgere nell’erotismo fine a sé stesso. Tanti i temi: una prospettiva nuova e più umanizzata sul mondo della pornografia, la mascolinità tossica e la ricerca di un senso. Mettendo al centro la donna. Dal 6 marzo su Netflix.

Gabriele Prosperi, martedì 5 marzo 2024 - Netflix

La storia di Rocco Siffredi, un'icona senza precedenti nel mondo del porno, che ha saputo crearsi un'immagine leggendaria nell'opinione pubblica, rivoluzionando la percezione comune della pornografia e dimostrando che anche in questo ambito possono emergere figure di spicco, che esiste uno stardom, che esiste una profondità professionale, non solo carnale, in questo settore.

Al contrario di quanto si potrebbe ipotizzare, la serie non indulge nell'erotismo fine a sé stesso. Questo è un grandissimo merito: i primi episodi, in particolare, si concentrano maggiormente sull'evoluzione emotiva del protagonista, delineando la sua trasformazione da semplice ragazzo di Ortona a star mondiale dell'industria per adulti. 

Supersex si distingue proprio per un approccio riflessivo e umanistico, esplorando temi come la mascolinità tossica, la difficile ricerca di un'identità e di un senso, potremmo dire di uno scopo, di vita. A sostenere la complessità umana dell'Italian stallion, è il supporto di quello che possiamo considerare il massimo valore artistico di Supersex: le stupefacenti interpretazioni di Alessandro Borghi, Saul Nanni, Adriano Giannini e Jasmine Trinca.

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