Settimo lungometraggio d'animazione prodotto dalla Pixar, Cars - Motori ruggenti è senza dubbio, escluso il ciclo di Toy Story, il franchise Pixar di maggior successo.

Il film, primo capitolo di una saga che è cresciuta moltissimo negli anni, racconta la caduta e la risalita di Saetta McQueen, auto da corsa giovane e rampante che si trova in corsa per vincere la Piston Cup - un immaginario torneo automobilistico ispirato alla NASCAR statunitense - al suo primo anno da pilota del circuito. Egocentrico, individualista e arrogante, Saetta deve disputare l'ultima e decisiva gara del campionato in California ma nel corso del viaggio ha un imprevisto, si perde e si ritrova senza volerlo a Radiator Springs, una cittadina del mid-west un tempo brulicante di vita e oggi dimenticata e semi-abbandonata a causa del fatto che la principale strada per la California non attraversa più il centro abitato. Entrando in contatto con gli abitanti, Saetta riscopre la bellezza dell'amicizia e rimette in discussione il suo atteggiamento precedente, che lo aveva portato a isolarsi e sentirsi molto solo. Non appena inizia ad ambientarsi alla nuova realtà, però, la realtà torna a bussare alla sua porta: ormai è tempo di andare in California, c'è una Piston Cup da vincere...

Probabilmente l'opera più "americana" di tutta l'epopea Pixar, Cars fonde insieme una struggente dedica all'epica on the road della Route 66 e una storia di riscatto e di maturazione di un eroe giovane ma indisponente, chiamato a riscoprire cosa possa renderlo davvero vincente lungo la sua corsa - è proprio il caso di dirlo - al successo.

Nel film non si contano gli omaggi all'America anni 50 e 60, per non parlare dei riferimenti al mondo delle corse NASCAR, poco noto da noi ma seguitissimo negli USA. I temi principali di Cars arrivano direttamente dal vissuto di John Lasseter, storico ex numero uno della Pixar e regista del film, il cui papà era un impiegato Chevrolet e l'ha cresciuto tra i motori.

La decadenza di Radiator Springs a causa del superamento della pur mitologica strada statale (dovuto alla creazione di una moderna autostrada a quattro corsie) contemporaneamente fa stringere il cuore ma regala anche momenti agrodolci di nostalgia, in cui la grandezza che fu getta ancora qualche scintilla di luce in un presente difficile. Il calore degli abitanti, però, alimenta una piccola e ostinata fiammella di speranza che nasce dalla bellezza che, nonostante tutto, continua a circondare la cittadina. E che conquista lo stesso Saetta.

Nel cast di voci italiane, un Massimiliano Manfredi (voce ricorrente di Orlando Bloom, Chris Hemsworth e Owen Wilson) in grande forma doppia Saetta McQueen e merita senz'altro una menzione Sabrina Ferilli, che interpreta Sally. Molto azzeccata la coppia Marco Della Noce-Alex Zanardi per il duo italo-americano formato da Luigi e Guido, in particolare è ottima l'intuizione di far parlare il pilota solo in modenese stretto. Infine non si possono non menzionare tutti i camei di vari personaggi noti e arcinoti che arrivano dal mondo dei motori: i piloti Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella, Emanuele Pirro e Michael Schumacher ma anche i telecronisti RAI della Formula 1 Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli e il giornalista Giovanni Di Pillo.