IL TOKYO FILM FESTIVAL FESTEGGIA I 50 ANNI DI TORA-SAN

Una serie diventata iconica a cui oggi si aggiunge un altro capitolo: Tora-san, Wish You Were.

Emanuele Sacchi, mercoledì 30 ottobre 2019 - Focus

Oggi sarebbe difficile prevedere il successo per una serie di film intitolata "È dura essere un uomo", dove per "uomo" si intende "maschio". Forse persino in Giappone, Paese che notoriamente non brilla in fatto di pari opportunità. Tra gli anni Settanta e Novanta, invece, la serie It's Tough Being a Man, o meglio Otoko Wa Tsurai Yo, fece furore. Ad accomunare le avventure, narrate con il tono della commedia leggera, erano il protagonista Tora-san e una controparte femminile sempre nuova, e sempre avvenente. Quasi una struttura narrativa da 007 e bond girls, con il dettaglio non trascurabile, anzi fondamentale, che Tora-san è agli antipodi dell'agente al servizio di sua maestà. E va, immancabilmente e sistematicamente, in bianco.

Il regista dei 48 lungometraggi che compongono la più lunga serie cinematografica di sempre - nata nel 1969 e interrotta nel 1996, dopo la morte del protagonista Kiyoshi Atsumi - è il medesimo, Yamada Yoji.
Emanuele Sacchi

Il che potrebbe sorprendere, visto che alle nostre latitudini questi è percepito come un autore. Ma per il Giappone Yamada Yoji è soprattutto il regista di Tora-san, e in seguito di altre serie più brevi, come A Class to Remember: un regista stimato al punto che a Tokyo si possono visitare tanto un museo dedicato alla sua opera, che uno esclusivamente dedicato a Tora-san e al suo mondo fittizio. In Italia, di Yamada, poco o nulla è transitato. E solo dal 2003, anno in cui The Twilight Samurai (Tasogare Seibei) si aggiudica il premio principale al Far East Film Festival di Udine ed entra nella cinquina dei candidati all'Oscar per il miglior film in lingua straniera. Una visione, come da titolo, crepuscolare, sulla fine dell'epoca dei samurai e il passaggio del Giappone alla modernità, che stupisce per il respiro classico, il rigore della messa in scena e l'interpretazione di Hiroyuki Sanada.

Una scheggia di cinema conservatore, nella migliore accezione possibile del termine, in contrasto con l'esasperato inseguimento del pop e della provocazione che all'epoca caratterizza la produzione nipponica chiacchierata in Occidente, grazie ai mitizzati Takashi Miike, Sono Sion, Sabu o Sogo Ishii.

Oggi Yamada ha 88 anni, ma non si è dimenticato del suo inseparabile amico su grande schermo. E così torna "sul luogo del delitto" con Tora-san, Wish You Were Here, che è insieme un'occasione per celebrare i 50 anni dalla nascita del personaggio di Tora-san e per mantenerne vivo lo spirito. Kiyoshi Atsumi rivive così attraverso un montaggio di repertorio e l'aiuto del digitale, mescolandosi a una storia ambientata nel presente e dominata dalla nostalgia per Tora-san, per un Giappone che non c'è più e per un cinema che non c'è più.

Al 32.mo Tokyo International Film Festival Tora-san, Wish You Were Here ha costituito una proiezione speciale, attorno a cui è ruotata una serata di gala. I fazzoletti inumiditi dalle lacrime non si sono contati, tanto in sala che fuori. Buon anniversario, Tora-san.

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