TRAMONTO, LA VIDEO RECENSIONE

Un mistery elegante, virtuoso, visivamente potente ma non privo di qualche irrisolta ambiguità. Recensione di Marianna Cappi, legge Francesco Buttironi.

A cura della redazione, giovedì 7 febbraio 2019 - Video recensione

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Budapest, 1913. L'Europa austroungarica è all'apice del progresso. La giovane Irisz Leiter, tornata nella capitale ungherese dopo gli anni a Trieste per studiare come modista, vorrebbe lavorare nella leggendaria cappelleria dei suoi defunti genitori. Ma il nuovo proprietario, il signor Brill, la respinge. Irisz però non se ne va, specie dopo aver scoperto l'esistenza di un fratello nascosto.
László Nemes, dopo il pluripremiato Il figlio di Saul, s'interroga sul suicidio dell'Europa all'inizio del secolo scorso, in un'epoca, quella odierna, di altrettanto pericolose tensioni.

Il film ha un respiro romanzesco e un'impostazione visiva potente, cui si combina una regia virtuosa, ma è un attimo che la virtù scolori nel virtuosismo, e il film maschera debolezze e ambiguità dietro uno stile raffinato e illusionista.
In occasione dell'uscita al cinema di Tramonto, Francesco Buttironi interpreta la recensione di Marianna Cappi.

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