CARAVAGGIO - L'ANIMA E IL SANGUE, SCENE E MONOLOGHI EVOCATIVI

La digressione artistica è inframezzata nel racconto da scene 'fotografiche' e simboliche. Al cinema solo il 19, 20 e 21 febbraio.

lunedì 5 febbraio 2018 - News

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La digressione artistica è inframezzata nel racconto da scene "fotografiche", evocative e simboliche della vita e dell'arte del Merisi. Questi momenti aiutano lo spettatore ad entrare in contatto in modo immediato con la mente e l'animo di Caravaggio, con i suoi impulsi irrefrenabili, con il suo vissuto interiore e le sue emozioni attraverso monologhi, volutamente ambientati in epoca attuale e con voce fuori campo, in cui l'artista si sofferma e si interroga sui temi fondamentali della sua esistenza.

Caravaggio - L'anima e il sangue è un viaggio emozionante attraverso la vita, le opere e i tormenti di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Una delle prime produzioni in Italia girate in 8k. La voce di Caravaggio è di Manuel Agnelli.
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La costrizione/ricerca della libertà, la sensualità, la paura, l'attrazione per il rischio, le esplosioni di violenza, la ricerca di misericordia e di redenzione sono alcune delle emozioni che scaturiscono contemplando i capolavori dell'artista e che divengono ancora più immediate e contemporanee se confrontate con la personalità del pittore, controversa e modernissima, che emerge dalle vicende che lo riguardano, ampiamente tramandate dalle fonti documentali cui il film attinge.

Emozioni senza filtro che turbano per la loro potenza e immediatezza e che le opere e i documenti ci hanno tramandato delineando una personalità tenebrosa e sanguigna, un carattere spavaldo, iracondo e incline alle baruffe, ma allo stesso tempo capace di profonde commozioni, aneliti verso l'espiazione dei suoi peccati, desiderio di liberazione dallo stato di eterno fuggiasco dai suoi detrattori, dalla giustizia, da se stesso, alla ricerca di un definitivo senso di pace.

Le scene e i monologhi evocativi mettono in scena emozioni e turbamenti reali e potenti: per renderli credibili efficaci e per riuscire ad entrare nell'animo di Caravaggio si è cercato lo stesso momento di verità che contraddistingue l'opera di Caravaggio. I suoi soggetti sono gente che incontrava nella sua quotidianità, con un vissuto difficile; così il film non porta sullo schermo attori professionisti, ma persone comuni. L'interprete dello spirito dei quadri di Caravaggio è un ragazzo che, come l'artista, ha conosciuto da vicino la durezza dell'esistenza.

Le suggestioni sono innovative dal punto di vista visivo e studiate dal punto di vista registico per creare texture e ambienti in grado di trasmettere la sensazione fortemente materica della sua pittura. L'ambiente nel quale si muovono i personaggi è uno spazio ex industriale contemporaneo, essenziale, atemporale: un riflesso autentico e senza filtri degli stati d'animo di Caravaggio, attuali ancora ai giorni nostri.

Anche gli oggetti si rendono protagonisti attivi nella scena, grazie ai movimenti di camera e alle inquadrature impiegate in macro estremizzate, emozionali e coinvolgenti, viste attraverso i bicchieri e le caraffe per cui Caravaggio era famoso. Immagini oniriche filtrate dall'acqua o dal vetro, oppure riflesse su superfici specchianti, in alcuni punti. In altri momenti videoproiezioni, giochi di specchi, sovrapposizioni di immagini consentono ai protagonisti di interagire in uno spazio in bilico tra virtuale e reale, in cui le proiezioni digitali delle opere dell'artista e le immagini girate dialogano tra loro con un effetto narrativo e drammatico insieme. Il tutto per restituire allo spettatore una percezione teatrale, sensuale e tattile della scena.

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