Il campione argentino raccontato dalle figure più importanti della sua infanzia. Disponibile in streaming.
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Tra i racconti di chi gli è stato vicino, schegge del passato e ricostruzioni ad hoc, scorre la vita di Lionel Messi, dalla lotta contro i deficit fisici che hanno rischiato di bloccare la sua carriera, all'arrivo a Barcellona che cambierà la sua vita, fino a renderlo uno dei più grandi calciatori di sempre.
De La Iglesia sceglie la linea difensiva totale, nel bene e nel male, la favola del campione più forte di una costituzione gracile, più forte delle timidezze e, per una volta, serio e semplice, non incline a trasgressioni: una storia troppo bella per essere raccontata dando spazio ai detrattori, rigorosamente tenuti fuoricampo. Il paragone con Diego Armando Maradona, straordinariamente simile a Messi da un punto di vista tecnico e polarmente opposto da quello caratteriale, è inevitabile e non manca neppure la presenza del Pibe de oro, ma la questione Coppa del Mondo mancata e le accuse di scarsa argentinità sono liquidate senza tanti complimenti dai commensali del ristorante in cui si svolge buona parte di Messi. Ai tavoli siedono icone come Cruyff, Menotti, Mascherano, Iniesta e altri, uniti (da un astuto montaggio che li fa apparire come contigui) alle figure più importanti dell'infanzia del campione. De La Iglesia riesce così a sfondare il muro invisibile che nasconde i pensieri della Pulce, di cui difficilmente si dimentica l'espressione dopo la finale di Brasile 2014, una postura sì cinematografica, che vale più di mille gesti attoriali e di altrettante parole.