Ha lavorato con Bobby McFerrin e suonato Ennio Morricone. Ora il celebre violoncellista è protagonista di un saggio sull'importanza di preservare musica. Dal 24 novembre al cinema.
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Padre cinese musicologo e violinista, madre cantante lirica di Hong Kong, nato a Parigi nel 1955 e cresciuto a New York, il celebre violoncellista Yo-Yo Ma conosce bene, anche se non direttamente, l'oppressione dei regimi rispetto alla libera espressione artistica. Come anche diversi componenti del Silk Road Ensemble, collettivo internazionale di circa cinquanta musicisti da lui riunito nel 2000. L'ex bambino prodigio, che a 7 anni ha suonato alla Casa Bianca davanti a JFK e Jackie Kennedy, noto per le sue interpretazioni dei classici - da Bach a Beethoven, da Schumann a Dvorak -, ma anche per il suo eclettismo (nella sua discografia sterminata, anche episodiche fughe, come la collaborazione con Bobby McFerrin o l'album di cover di Morricone) è riluttante a restare ingabbiato nel repertorio.
Diretto dal regista del documentario premio Oscar® 20 Feet from Stardom e dell'acclamato Best of Enemies, Yo-Yo Ma e i Musicisti della Via della Seta - The Music of Strangers - al cinema dal prossimo 24 novembre - narra il susseguirsi delle vicende vissute dai membri del variegato collettivo di artisti formato da più di 50 elementi tra strumentisti, cantanti, compositori, arrangiatori, che si incontrano periodicamente in diverse località del mondo per confrontarsi circa la capacità della musica di mantenere vive le tradizioni e allo stesso tempo di sostenere l'evoluzione culturale.