Riscopriamo il bello di quegli anni in 7 tendenze di arredo, tornate attualissime grazie alla fortunata serie Netflix.
La serie Stranger Things è una citazione continua degli anni Ottanta, e gli interni non sono da meno. Parliamo di un'epoca in cui arredare col minimalismo non era un'opzione e lo stile scandinavo era perlopiù sconosciuto. Al contrario la tendenza accostava - quasi sovrapponeva - pattern, consistenze e materiali.
Riscopriamo il bello di quegli anni, in 7 tendenze di arredo di interni anni 80 che improvvisamente, grazie a questa serie televisiva, ci sembrano attualissime.
More is more, si potrebbe dire, perché come Stranger Things insegna, nella casa degli anni Ottanta non ci sono angoli lasciati a nudo. Sin dalla prima puntata la trama ci porta avanti e indietro dalla casa di Mike a quella di Will. La prima più borghese e impeccabile, la seconda più spartana e disordinata. Due mondi lontani ma allo stesso tempo accomunati da uno stile in cui strati e consistenze avvolgono chi li abita, e i rivestimenti - dal pavimento al soffitto - sono presenti e importanti tanto quanto l'arredo.
Niente più disegni geometrici alle pareti, al loro posto tanti e grandi fiori rampicanti, in stile inglese. Se per anni abbiamo riservato il parato a una sola parete, oggi torniamo a rivestire l'ambiente per intero. Nella casa di Stranger Things ne troviamo uno diverso in ogni stanza.
Le tende sono pesanti e immancabili, il divano è avvolgente e consumato. Motivi floreali e a strisce sono accostati senza indugio perché il salotto imperfetto, che racconta una casa vissuta, funziona. E scalza definitivamente il divano bianco scandinavo che piace molto oggi. Il soggiorno è spesso il cuore dell'azione, con l'immancabile televisore al centro della stanza, posato su un semplice tavolino,oppure il carrello. Nello scantinato di Mike così come nel living di Will troviamo il divano con i braccioli in legno, altro elemento anni Ottanta da rivalutare e ripescare in soffitta per rimetterlo a nuovo. Anche ricoprendolo con disinvoltura di tessuti vari, o di una mega coperta, proprio come quello di Will.
Il bianco non è ammesso neanche in bagno, dove negli anni Ottanta era molto comune trovare sanitari e lavabo colorati. Anche qui, come nel resto della casa, le pareti sono rivestite, in questo caso di piastrelle, soprattutto di misura 10x10 cm.
Motivo ricorrente ed emblema della serie: le catene di luci. Sparpagliate, appoggiate qui e là, semplicemente festose (o drammatico mezzo di comunicazione con l'Upside Down) sono una tendenza già da qualche anno. Ci accompagnano verso la soluzione del mistero nella prima serie e verso il Natale, che ne segna l'ultimo episodio.