FABIAN - GOING TO THE DOGS, UN'OPERA CHE HA LA STESSA FOGA DEI FILM RIVOLUZIONARI

Tra leggerezza e letterarietà, il film racconta la storia di un cittadino comune nella Berlino dei primi anni ’30. Da giovedì 18 agosto al cinema.

Roberto Manassero, domenica 14 agosto 2022 - Recensioni

Tratto dall’omonimo romanzo di Erich Kästner, pubblicato nel 1931 e messo poi al rogo dalla Gestapo, il film di Graf allestisce un esplicito parallelo con il presente a partire dal piano sequenza iniziale, che dalla metropolitana di Berlino dei giorni nostri passa senza soluzione di continuità all’inizio degli anni Trenta.

Girato con una camera mobile e nervosa, illuminato da una fotografia a bassa definizione, che con la sua asprezza sottolinea l’atemporalità della ricostruzione storica, il film ha la foga di un’opera delle Nouvelle Vague o più ancora degli albori della rivoluzione digitale. Graf non cerca dunque l’eleganza della Berlino d’epoca, ma al contrario la tensione di una metropoli al centro del mondo e pronta a fare un salto nel buio.

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