PARIGI, 13ARR, AUDIARD ABBRACCIA IL DESTINO DI UNA GIOVENTÙ PALPITANTE DI VITA 

In un sontuoso bianco e nero, l'autore francese disegna la cronaca contemporanea e cancella le frontiere dell’orientamento sessuale. Presentato in Concorso a Cannes e dal 24 marzo al cinema.

Marzia Gandolfi, giovedì 15 luglio 2021 - Cannes Film Festival

Non è la prima volta che Jacques Audiard, nutrito di letteratura francese e di cinema americano, pratica generi diversi (dal melodramma sociale al western) e interrompe la collezione di film ‘neri’ in cui eccelle.

Dai suoi debutti non smette di filmare la maledizione della violenza, la relazione filiale, il disagio maschile, la forza delle donne e il declino della virilità. Tutti i suoi film, in cattività o in libertà, difendono l’alterità e l’immagine di una società ibrida, multiculturale e multirazziale. Les Olympiades non fa eccezione ma ha una morbidezza sconosciuta al regista.

In un sontuoso bianco e nero, Audiard disegna la cronaca contemporanea, e sovente comica, di una giovinezza eteroclita alla ricerca di sé stessa e di qualcuno da amare, e da cui farsi amare.

Audiard gira un film che cancella le frontiere dell’orientamento sessuale come quelle del colore. Il bianco e nero sublima le etnie, che non definiscono mai i personaggi. È uno dei miracoli di questo racconto di destini in divenire che fanno vibrare un quartiere parigino senza bellezza.
 

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