Storia, finzione e realtà in un'allegoria indonesiana di grande estro. In concorso al Locarno Film Festival.
Una notte, nella campagna indonesiana, Siman si imbatte in una troupe che parla inglese e sta girando un video di sbarco sulla Luna. Scoperto, Siman viene punito con il taglio della lingua, così che non possa mai rivelare a nessuno l'accaduto. La vita dell'uomo viene però sconvolta oltre il semplice silenzio. Subito dopo, la madre lo nota alzarsi dal letto e versare il tè con una lentezza anomala. Nel tempo, nonostante abbia perso tutto, Siman continua a danzare e a vestirsi come un astronauta, unica persona in un mare di indifferenza a tenere vivo l'inganno di anni e anni prima.
Nell'opera del regista Yosep Anggi Noen gli strati di cinema, tempo e verità si confondono e si sostituiscono, in una parabola onirica che dietro la storia di un uomo che viaggia a un ritmo diverso dagli altri nasconde una riflessione sulla storia sanguinosa dell'Indonesia e sul modo in cui la realtà viene inquadrata e comunicata.