NEW YORK ACADEMY - FREEDANCE, UN FILM CHE PUNTA TUTTO SU MUSICHE E COREOGRAFIE

Il genere è ultra codificato ma Damian è chiaro nella promessa e onesto nel soddisfarla. Al cinema.

Marianna Cappi, giovedì 13 settembre 2018 - Recensioni

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Barlow è una ballerina promettente, ma New York è una città di artisti, le audizioni sono spietate, i talenti tanti, l'affitto caro. Anche Charlie ha problemi simili: è un pianista d'eccezione, ma pare che nessun locale abbia bisogno di lui, tanto che è costretto a sbarcare il lunario come fattorino Entrambi avranno la loro occasione nel nuovo spettacolo di Broadway del giovane talento della coreografia Zander Raines. Arrivarci non sarà, però, una passeggiata: in mezzo ci sono un incidente d'auto, l'incontro con una vecchia signora che non vuole mostrarsi in pubblico, e una serie di sali e scendi emotivi che, come le scale mobili della Grande Mela, e come i salti del balletto, fanno parte integrante del gioco (nonché del genere).

Secondo film della serie, New York Academy - Freedance, dimostra subito che il contenitore è morbido: uno spazio in cui ogni progetto gode di autonomia e libertà creativa.
Marianna Cappi

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