In prima serata alle 21.15 un film intelligente, sensibile e con un'ottima sceneggiatura, che punta al film di genere per trascenderlo.
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Giulia De Martino vive in una cascina nella campagna dell'Emilia Romagna con il fratellino Nico. Sua madre se ne è andata di casa, e suo fratello maggiore Loris, una leggenda dell'automobilismo da rally, è diventato un "tossico di merda" parcheggiato in una roulotte. Quando anche il padre di Giulia, che aveva scommesso su di lei come futura campionessa di Gran Turismo, la lascia sola, Giulia si trova a gestire lo sfratto incipiente, il fratellino spaesato e il fratellone avido dell'eredità paterna. Ma la vera eredità dei De Martino è quel talento di famiglia, ostinato e rabbioso, per le quattro ruote.
Il film di Rovere fa parte di quella rinascita del cinema italiano che affronta il genere per trascenderlo, e affonda le radici nei localismi dopo aver appreso a fondo la lezione (cinematografica) della globalizzazione. Soprattutto, fa qualcosa di grande: mostra alle giovanissime generazioni, per bocca di un quarantenne che si è bruciato e che ha distrutto l'automobile con cui correva vent'anni fa, che si debba, e si possa, correre dei rischi e aggiustare ciò che abbiamo fatto a pezzi.
Veloce come il vento (guarda la video recensione) andrà in onda stasera in prima serata alle 21:15 su RaiTre