LA SECONDA VIA, IL RACCONTO VISIVO DELLA TRAGICA RITIRATA DEGLI ALPINI NEL GENNAIO DEL 1943

Al suo debutto alla regia, Alessandro Garilli rilegge i drammatici fatti che interessarono l'ottava armata attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita. Da giovedì 26 gennaio al cinema.

Luigi Coluccio, mercoledì 25 gennaio 2023 - Recensioni

La seconda via è il primo film centrato unicamente sui fatti del gennaio 1943, visti attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita.

Alessandro Garilli parte da lontano, da quasi sedici anni di ricerche, bozze, tentativi, proposte, che pian piano si trasformano in viaggi nell’oblast' di Voronež, una sceneggiatura che gira da una decade, un documentario dal titolo Un tempo da neve. Nel mezzo si susseguono campagne di crowdfunding, accumulo di patrocini istituzionali e, raccolta di preziose memorie orali come quelle di Carlo Vicentini e Nelson Cenci.

L’obiettivo di Garilli è uno e soltanto uno – dare racconto visivo della tragica ritirata degli Alpini nel gennaio del 1943. Ne esce però un film quadrato, monolitico, senza asperità, fenditure, crepe.

Ad una certa solidità del racconto, qualche interessante composizione visiva e la giusta scelta di far esprimere in dialetto veneto/abruzzese i personaggi, non fa seguito nessun reale slancio immaginifico, poetico, vitalistico – i ricordi sono più brogliacci che ceselli, i nemici inutili e sempre colpevoli. Solo il finale appare giusto e necessario.
 

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