LA GUARIMBA, UN FESTIVAL CHE VA AVANTI NONOSTANTE TUTTO

Al via il 7 agosto l’VIII edizione del festival quest’anno in una versione ridotta in totale sicurezza. 

martedì 4 agosto 2020 - Festival

Un’edizione sicuramente ridotta quella de La Guarimba International Film Festival – ad Amantea (CS), in Calabria, dal 7 al 12 agosto –, che rispetta le linee guida date dall’emergenza sanitaria ma che non dimentica la propria terra e le connessioni con gli altri mondi, seppure quest’anno prettamente virtuali. 

Un’VIII edizione che celebra il ritorno al rito del cinema, regalando proiezioni sotto le stelle al pubblico di Amantea, e al tempo stesso contribuisce al miglioramento dell’offerta turistica con un evento di richiamo per i giovani provenienti da tutta la regione e a muovere l’economica locale: “Vogliamo essere parte della soluzione” sottolinea il direttore Giulio Vita.


“Come Festival siamo riusciti a gestire i tagli economici e non ci tiriamo indietro – continua Vita –. Abbiamo tagliato e rimodulato alcuni contenuti extra, garantendo i compensi a tutto lo staff, fermamente convinti che gli operatori culturali meritano dignità”. 

I numeri dell’edizione 2020

Ideato nel 2012 da Giulio Vita e Sara Fratini, La Guarimba, che in venezuelano significa “posto sicuro”, in 7 anni ha registrato circa 25mila spettatori. L’edizione 2020, prevede in 6 giornate ben 160 cortometraggi provenienti da 54 paesi diversi che rappresentano tutti i continenti, selezionati tra i 1160 iscritti e divisi in 6 categorie: Fiction, Animazione, Documentario, Film Sperimentali, Videoclip e il programma La Grotta dei Piccoli, un festival nel festival dedicato ai piccoli spettatori realizzato in collaborazione con UNICEF Italia.

Quest’anno La Guarimba torna alle sue radici, al rito del cinema come atto sociale e di condivisione. Sono annullati i concerti, i pranzi sociali e le conferenze che invece verranno trasferite online. Spazio quindi alla formazione con ben 5 webinar completamente gratuite che accoglieranno fino a un massimo di 100 iscritti.

La Guarimba International Film Festival 2020: Il programma
 
Una selezione accurata quella di Sara Fratini, Giulio Vita, Alex Spagnolo, Marta Miquel, Jacinta Agten, Valeria Weerasinghe & Sam Morrill, programmatori de La Guarimba e quest’anno anche giuria ufficiale del Festival, con 160 corti in concorso, ognuno proveniente da un Paese diverso. Una scelta che punta a raccogliere visioni e stili diversi, differenze linguistiche e socio culturali con lo scopo di aprire riflessioni sul mondo. 

Quest’anno i programmatori de La Guarimba hanno deciso di dedicare il premio del pubblico a Vitaliano Camarca, editore, giornalista, scrittore e innovatore sociale che anticipò i tempi portando per la prima volta il cinema ad Amantea con la rassegna del Film Mediterraneo. 

Sono 20 i corti della categoria Fiction, 10 quelli di Animazione e 10 del Documentario, tutti generi da sempre in competizione al festival, caposaldo del programma, che puntano a rappresentare il meglio delle nuove proposte audiovisive del panorama mondiale.

Nel programma anche la sezione Video Musicali con 10 videoclip in concorso. Una categoria nata nel 2016 per dare dignità a questa forma narrativa, da sempre sottovalutata all’interno dell’industria dell’audiovisivo, a livello culturale e finanziario.

Per la categoria Insomnia (Film Sperimentali) con 5 corti in concorso dal 2018 continua a manifestarsi la voglia de La Guarimba di ampliare gli spazi di fruizione cinematografica: un contenitore di linguaggi inediti e proposte coraggiose. 

Uno sguardo sempre attento sui grandi temi del presente con una programmazione fuori concorso: per MigrArti saranno 3 i corti dedicati agli italiani di seconda generazione; con Americania, sezione curata da Sam Morrill, verranno presentati 7 corti ambientati a New York, alcuni di questi anteprime mondiali girate durante il lockdown. Per la sezione dedicata agli States arriva in esclusiva per La Gaurimba We are George Floyd di Julian Micheaux Marshall: un film che racconta la travolgente risposta della città di New York all'uccisione di Floyd. 

Infine la sezione speciale Karmala, denso programma a cura di Keba Danso che vuole dare visibilità al cinema dell’Africa Sub-Sahariana. Karmala quest’anno renderà omaggio al regista, compositore e attore senegalese Djibril Diop Mambéty, noto per il suo distinto stile surrealista e la sua affascinante interpretazione di temi come la politica, il potere, la ricchezza e le condizioni sociali in Africa.

La Guarimba ha previsto anche un festival per i piccoli spettatori con La Grotta dei Piccoli, una programmazione di 100 corti animati realizzata insieme ad UNICEF Italia ideata per avvicinare i bambini e i ragazzi al mondo del cinema. All’interno de La Grotta dei Piccoli anche una selezione speciale a tema ambientalista ispirata al progetto di sostenibilità de La Guarimba Cambur per spiegare ai più piccoli il delicato rapporto tra uomo e natura.  

Ad inaugurare l’edizione 2020 del Festival internazionale di corti sarà, come di consueto, l'Orchestra di Fiati Mediterranea che farà da apertura alla maratona di film con un omaggio al grande Ennio Morricone.

La primissima proiezione sarà invece quella di Pere Sastre con Sant’Antonio dove sei, short film girato lo scorso anno ad Amantea durante la residenza Kino Guarimba 2019. Il film sperimentale firmato da Sastre vede protagonisti i bambini della città alla ricerca del Santo patrono: un modo per ricordare una festa molto sentita tra gli abitanti del luogo che quest’anno non si è tenuta a causa del Covid-19.  

Ad arricchire la programmazione una doppia residenza di cinema e fotografia: durante i giorni del festival la regista olandese Laura Hermanides girerà un corto che verrà proiettato poi nella prossima edizione. La Hermanides era già stata selezionata per Kino Guarimba 2018, anno in cui ha girato Amantea corto vincitore del Premio al Miglior Cortometraggio a Da Bounce Urban Film Festival, in Olanda. Per la fotografia sarà Maria Clara Macrì a fare ricerca e raccontare l’edizione 2020 del Festival attraverso il suo obbiettivo. Classe 1987, la Macrì si contraddistingue per il suo particolare sguardo verso tematiche polite e sociali, specie per le problematiche legate al genere. 

La locandina del festival. 
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