UNA CANZONE PER MIO PADRE, UN MELODRAMMA ALL AMERICAN, RETORICO E OTTIMISTA

La genesi della canzone christian rock più famosa di sempre raccontata come un melodramma sul perdono e la speranza. Da giovedì 7 novembre al cinema.

Roberto Manassero, lunedì 28 ottobre 2019 - Recensioni

Grenville, Texas, 1985. All'età di 10 anni Bart viene abbandonato dalla madre, stanca delle violenze del marito, e resta a vivere con il padre, un ex giocatore di football fallito. Appassionato di musica, innamorato della compagna di scuola Shannon, a 18 anni è costretto anche lui a mollare il football a causa di un grave incidente in campo. Fortunatamente, grazie a un'insegnante di musica scopre di possedere uno straordinario talento per il canto e nonostante i dileggi del padre decide di tentare la carriera di musicista. Fervido credente, forma con alcuni amici il gruppo di Christian Rock MercyMe e poco alla volta trova il successo, grazie soprattutto alla canzone I Can Only Imagine, scritta in onore del padre morto di tumore non prima di essersi finalmente riconciliato con lui.

La storia della canzone di Christian Rock più venduta e ascoltata di sempre, scritta da Bart Miller dei MercyMe nel 1999: un melodramma all American, retorico e ottimista, che celebra la forza dei sogni e del perdono, nel segno della fede e della passione per la musica.

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