Fino a che punto i modelli sociali costruiti per soddisfare i desideri maschili, influenzano e condizionano le donne nel mondo?
Il primo lungometraggio di Michela Occhipinti (Lettere dal deserto - Elogio della lentezza, 2010), Il corpo della sposa, prodotto da Vivo film con Rai Cinema e distribuito da Lucky Red, sarà presentato in anteprima mondiale alla prossima Berlinale (7-17 febbraio 2019), nella sezione Panorama.
Il film, ambientato in una Mauritania inedita, racconta la storia di Verida (l'esordiente Verida Beitta Ahmed Deiche), una ragazza moderna che lavora in un salone di bellezza, frequenta i social network, si diverte con le amiche. Quando la famiglia sceglie per lei un futuro sposo, Verida - come molte sue coetanee - si vede costretta a prendere peso affrontando il "gavage", per raggiungere l'ideale di bellezza e lo status sociale che la tradizione del suo Paese le impone. Mentre il matrimonio si avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari, il suo modo di vivere e - non ultimo - il suo stesso corpo.