Il film di Bonhôte e Ettedgui racconta il bad boy della moda che ha inventato una bellezza selvaggia, senza concessioni, senza tempo. Dal 10 al 13 marzo al cinema.
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L'universo di Alexander McQueen è complesso. Ogni sua collezione è (stata) un evento, ogni sua sfilata è (stata) uno spettacolo di referenze, letterarie e cinematografiche, come il suo omaggio ad Alfred Hitchcock nel 2005 (collezione autunno-inverno "Vertigo"). Creatore fuori norma, a cominciare dal suo destino, figlio di un tassista londinese divenuto stella dell'alta moda da Givenchy e poi sovrano della propria maison, McQueen ha ridefinito la moda e i suoi codici attraverso le problematiche contemporanee. Ian Bonhôte e Peter Ettedgui ritornano sulla carriera folgorante dell'artista, dai suoi debutti alla Saint Martin's School di Londra fino alla leggendaria sfilata Plato's Atlantis, che riguarda addirittura la science-fiction, offrendo una griglia di lettura a un sistema di pensiero esuberante e a un'immaginazione smisurata, tanto lucida quanto opaca.