Be my voice

Regia: Nahid Persson

3.67 /5

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Paese, anno: Svezia, 2021

Durata: 90 minuti

Audio: VO

Sottotitoli: IT

Disponibile fino: sab 28 febbraio 2026 a mezzanotte

La storia della giornalista e attivista Masih Alinejad che ha esortato le donne iraniane a ribellarsi contro l'hijab forzato. Un appello diventato un grande atto di disobbedienza civile.

Tipologia: Film

Genere:

Dettagli

La regista Nahid Persson, nata a Shiraz ma residente in Svezia, contatta la connazionale Masih Alinejad, giornalista che vive col marito a New York, per girare un film inchiesta su di lei. Nata nel 1976 a Ghomi Kola, piccolo villaggio dell'interno iraniano, è stata attratta dall'indipendenza fin da piccola. Dopo gli studi e l'attività di giornalista parlamentare a Teheran, Masih è espatriata nel 2009. Nel 2014 ha lanciato My Stealthy Freedom, pagina Facebook nella quale invitava le donne iraniane a liberarsi del velo, filmandosi. Dal 2015 ha un proprio spazio in farsi, Tablet, all'interno di Voice of America, broadcaster governativo di news che trasmette in quarantasette lingue. Perché con oltre sei milioni di follower solo su Instagram, inevitabilmente Masih è diventata la cassa di risonanza di migliaia di iraniani, per lo più donne, che si ribellano alla dittatura della Repubblica Islamica inviando a lei foto e video e pagando un prezzo altissimo: minacce, arresti, torture, persecuzione, carcerazione.

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Commenti

Anna Maria Girelli

i governanti del mondo, come dice Masih non dovrebbero prestarsi al potere della tirannia islamica e non considerar cultura quello che è un sopruso e un diritto alla libertà e alla scelta delle donne iraniane. Era molto meglio l'imperialismo di Reza Phalevi. Va visto questo documentario in più piattaforme

The Adrenalin Addict

"Se tutti piantassimo un seme, noi oggi saremmo un giardino di fiori"..."Sono più forte (di loro) senza arrestare nessuno!". Sono queste due delle frasi più significative pronunciate da Masih Alinejad in questo lungometraggio. Frasi che nascondono una rabbia e un dolore che, giorno dopo giorno, le crescono dentro fino a darle la forza di farsi voce del suo popolo in tutto il mondo, senza paura, senza rimorsi, senza mai guardare indietro. Perchè un solo passo falso, un solo errore la potrebbero fare cadere. E tutte quelle persone che in lei hanno riposto ogni speranza si sentirebbero tradite. Qualcosa che per Masih diventa inaccettabile. E' bello diventare voce di un popolo, un po' meno vedere la gente iraniana, che a lei si era affidata, a poco a poco venire arrestata, uccisa. Portare avanti la sua causa significa raddoppiare, triplicare, centuplicare le condanne capitali, gli arresti, i massacri di piazza. Cosa fare? Andare avanti fino in fondo o fermarsi? Che dire, poi, di una famiglia, la sua, che a poco a poco la abbandona, la lascia da sola nella sua battaglia femminsta? No. La sua lotta mediatica a distanza non può finire così. Masih, dalla Svezia, dove ormai vive da anni per ragioni di sicurezza, si rivolge ai vertici della politica europea per chiedere aiuto, non per lei, ma per il suo popolo. Di fatto lei è la leader delle donne iraniane, eppure si sente solo una voce chiamata a rappresentarle. Il rincaro dei prezzi della benzina imposto dal governo iraniano è solo la ciliegina sulla torta. Una ciliegina colorata di rosso, come il sangue versato lungo le strade dalla polizia iraniana. No. La battaglia non può fermarsi ora!

Gianfranco Bertazzini

terribile mi piacerebbe sapere se la situazione attuale in tutta la Persia e coso pensa la gente di Masih Alinejad

no_data

Questo è un documentario che andrebbe assolutamente doppiato e fatto vedere di continuo nelle tv di ogni Paese libero

Alessandra Zoccarato

Donna, vita, libertà!

Giuliana

indispensabile

Natalia Poggi

non lasciamo sole queste donne

Be my voice

Nahid Persson | 90 minuti

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