
Armand
Regia: Halfdan Ullmann Tøndel
3.33 /5
Paese, anno: Norvegia, 2024
Durata: 100 minuti
Audio: IT,VO
Sottotitoli: IT
Disponibile fino: dom 18 ottobre 2026 a mezzanotte
In una scuola elementare norvegese un giorno accade che due bambini di sei anni siano al centro di un accadimento che mette in crisi gli adulti.
Tipologia: Film
Genere:
Dettagli
Un incidente accaduto a scuola tra due bambini mette a nudo le vite dei loro genitori. In una scuola elementare norvegese un giorno accade che due bambini di sei anni (Jon e Armand) siano al centro di un accadimento che mette in crisi gli adulti. Armand, nei bagni, avrebbe molestato sessualmente il compagno utilizzando anche una terminologia da adulto. Il personale didattico convoca la madre del possibile molestatore e i genitori della presunta vittima per cercare di risolvere la situazione. Non sarà per nulla semplice.
Regia: Halfdan Ullmann Tøndel
Cast: Renate Reinsve, Ellen Dorrit Petersen, Endre Hellestveit, Thea Lambrechts Vaulen, Øystein Røger, Vera Veljovic-Jovanovic, Loke Nikolaisen
Premi
Winner Premio Fipresci European Film Awards 2024
Premi: 1 European Film Awards
Candidature: 3 European Film Awards, 1 Directors Guild
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Commenti
no_data
Bello, una storia complicata dalle relazioni tra i protagonisti e dalle loro vicende personali. Non metto 5 stelle perché ho trovato un po’ troppo lunghe le scene di disagio.
Paola
Bello!
no_data
Molto ben raccontato, è chiaro come ogni personaggio porta il suo personale vissuto nella narrazione di un evento che evidentemente si può modificare o distorcere a seconda della propria esperienza. Bello
lara93
Non male anche se un paio di scene mi lasciano perplessa.
gerol_a
lentissimo, banale
Enriblu
Comunque, cinque stelle alla protagonista.
margi
storia difficile. Ho apprezzato molto l'esclusioone dei bambini .
letizia
Da un tema scabroso, un'evoluzione molto originale, soprattutto nella forma. Interessante la modalità narrativa
Azzurra Condemi
fa vedere come la mostruosità umana si manifesti rispetto al nostro prossimo, a come la nostra debolezza sia sempre pronta ad accusare
daniele conserva
Bello, avvincente e con ottime interpretazioni
AldoT
Bel film perchè originale e profondo il modo di raccontare le varie sfaccettature dell'animo umano
Marzia Ruffinoni
Interessante, un po’ troppo ricercato
no_data
E' un film che nel complesso avvince, nelle modalità di esprimere l'involuzione di un fatto che di per sé sembra riconducibile e affrontabile con un buon senso che sfugge a chi deve intervenire, compreso di una morale ibrida di valori e soluzioni antichi e modernisti compromessi da una certa ipocrisia. C'è forse una difficoltà fra le parti più realistiche e quelle simboliche, a tratti eccessivamente prolungate. La centralità della figura di Renate Reinsve, per l'erotismo che emana com-muove i sensi dello spettatore , in forma un po' caricata e collaterale al tema.
Boccano
un bel film. Chi frequenta il mondo della scuola forse lo apprezzerà di più. Non so perchè ma nel mondo nordico , ho già visto altri film del genere, si condanna facilmente basandosi solo su pregiudizi
Massimo Pia
Ha me è piaciuto. E' piaciuto il ritmo, il pieno, il vuoto e i confini violati. Sempre forte il tema dei sepolcri imbiancati e della profondità dell'anima.
Bruna Graziani
lento lento e poi, perchè parlano sottovoce?
Lucia Crapuzzi
Il vissuto di ciascuno di noi pregiudica la lettura della realtà.
Liliana Rossini
Racconto di una resurrezione dopo la discesa agli inferi?
Anna Rocca
Un bel film. Difficile, con inserti allegorici: giocoso quello del ballo, terribile quello della passione di Elisabeth. C'è tanta cattiveria nei confronti di una donna sola e indipendente che riesce a superare un lutto importante. Non si vuole guardarla per quello che è, ma solo attraverso pregiudizi. Una regia che è attenta ai dettagli e ai simboli.
federica20_02
Un film non per tutti, molto è lasciato al gesto, al simbolo, mi ha ricordato una parte del film danese , purtroppo nel mondo reale si condanna spesso senza processo
Giulio
Nei gesti dei bambini si riflettono le situazioni degli adulti. Il figlio di Elizabeth, 6 anni, minaccia di sodomizzare un coetaneo. La scuola interviene, e via via pare crescere l'atteggiamento di condanna verso Elizabeth - con l'eccezione della maestra Sumi. La mia impressione è che il fulcro della storia non sia il bambino, ma la figura di Elizabeth, donna libera che, nonostante le sofferenze che ha attraversato, ma che non palesa, sa invece ridere della stupidità delle 'procedure' e sa danzare. Il film rende il processo di condanna e isolamento, e infine la sua liberazione attraverso scene simboliche di grande efficacia. Un gran bel film.
Marilena - Simone
Troppo! troppo!, il carattere visionario della seconda parte lo rende difficile da seguire.
Bernadette Majorana
ambiziosissimo e tutto di testa. francamente brutto.
arianna petris
Tre per la fotografia, per il taglio della macchina da presa, l’interpretazione di Renate Reinsveen.. Troppo allegorico però verso la fine, più teatro danza che film.
Paolo
Insopportabile. "È sufficiente osservare il modo in cui i personaggi, anziché godere di vita autonoma, sviluppandosi gradualmente sotto i nostri occhi, subiscano invece una coercizione dall’alto, manovrati dai fili di una scrittura compiaciuta, aprioristica, calibrata al millimetro, fin troppo programmatica nel ricercare lo spiazzamento, l’effetto perturbante. Capace, sì, di costruire tensioni e atmosfere, ma altrettanto maldestra nel sabotarle in nome di un’artificiosità e pose autoriali spacciate per profondità di sguardo." https://quinlan.it/2024/12/30/armand/
no_data
interpretazione eccellente della protagonista, ma anche di tutti gli altri attori coinvilti. Un po' facili certe scelte sia di inquadratura che di dilogo, ma con ottimi capovolgimenti drammatici del plot ... tema delicato, sempre più in primo piano dovunque, che aiuta a rifletterci con angolature sensibili e opportune, poetiche e mai predicatorie
no_data
Un capolavoro nascosto. Un grande grazie a MyMovies. La regia, le sequenze oniriche che ormai si credeva esistessero solo in estremo oriente, gli attori, la musica da Eleni Karaindrou in giù, al di sopra di tutto una magnifica storia che affronta con spietata lucidità drammi presentissimi nelle nostre società contemporanee. Potrebbe essere il film più bello della prima metà degli anni 2020.
Luigi Magistro
Psicodramma un po' claustrofobico, che riprende atmosfere e suggestioni bergmaniane. Notevole l'interpretazione di Renata Reinsve. Comunque un' opera prima di rilievo.
Daniela Mottes
noiosello.....
isma
troppo complicato
Affronta in maniera incisiva e potente un tema molto delicato e le sue conseguenze. Le scene mute di movimenti dei corpi nello spazio valgono più di mille parole e illustrano sapientemente un'ampia gamma di sfumature emotive che sarebbe stato difficile trasmettere in modo altrettanto nitido a parole. Non ci sono vincitori, tutti ne escono sconfitti e segnati.
bianca
Tematica molto realistica (sono un'insegnante)ma il film è terribilmente pretenzioso, soprattutto psicologicamente e c'è un eccesso di linguaggi, che lo rendono pesante, troppo lento, a volte incomprensibile, spesso ossessivo, la ricercatezza delle riprese si scontra con una colonna sonora invadente e talvolta eccessiva
giuseppe landi
Anche a quelle latitudini,sembra che il sistema educativo,scolastico e familiare, sia in profonda crisi; la parte grottesca del film,forse, prova solo a sdrammatizzare. Il film, nel complesso, non mi e' dispiaciuto.
Davide Vallicelli
Io e la mia famiglia andiamo a letto, finalmente.
GIDIBI
Come tutti i film nordici, efficace e perfetto senza sbavature. Una situazione che si ribalta man mano che che si entra nella dinamica dei personaggi. Livello recitativo interessante sempre degno di nota. Da non perdere assolutamente. Mi è piacuto moltissimo e mi ha coinvolto parecchio. Un film su cui riflettere.
no_data
Nel complesso il film non è così male. Certo, le parti "teatrali" lo appesantiscono inutilmente ma i personaggi (compresi i perenni assenti alunni) si definiscono con efficacia. Nessun problema di comprensione: forse calo di interesse di qualche spettatore?
hitch52
Piu' un'opera teatrale che un film, ma tematica molto interessante. Interpretazioni notevoli.
Ospite
regia egregia.recitazione superlativa, messaggio che deve far riflettere per certi aspetti mi ha ricordato DOGVILLE
Angela Signetti
film molto ambizioso ma per me non riuscito. Ben recitato ma confuso con alcune scene francamente imbarazzanti. . La cosa più bella sono i sandali della protagonista...
twinpeaks
Quaranta minuti iniziali promettenti non salvano un film grottescamente pretenzioso. Incredibile che abbia vinto la Palma d'Oro.
Vito Abbruzzese
Troppo surreale in certe scene e troppo lento in altre, ma l'idea è buona.
Ucronista
Sarebbe stato intetessante se non divenisse, scena dopo scena, praticamente incomprensibile. Ottime le scene surreali. Ma come i cavoli a merenda. Fotografia troppo scura che immerge i personaggi nell’ombra dell’incomlrensione.
GB
Tema interessante, trattato con intensità narrativa. Alcune scene surrealiste eccessivamente lunghe.
poci Simona
peccato! bella idea mal sviluppata.
ALESSANDRA BALDI
ottimo! coinvolgente, con i tempi giusti per lasciare trasparire i personaggi e le loro ambiguità. elizabeth è una bellissima figura di donna, fragile e forte insieme, libera da schemi e magari poco ortodossa, ma capace di liberarsi del quotidiano violento a tutela sua e del figlio. la lunga risata di incredulità alla fine rende perfettamente la profondità dei personaggi
no_data
Se potete vedete altro
gianna maria guelpa
angoscioso ma molto bello. in un piccolo qmbiente, una storia che cattura fino alla fine. bravissimi gli attori
Grazzina
Lento e noioso all'inverosimile
vito mazzacane
Sono fan dello stile Norvegese,loro sono in gamba. Qui però è dura.La Reinsve che avevo apprezzato ne "La ragazza peggiore..." qui è insopportabile.
oompa loompa
Tre stelle perché come cinefila so distinguere un buon film ma come spettatrice mi sono annoiata a morte.
SIMONETTA BACHER
Lento, ma è norvegese, si sa. Personaggi che invece di parlare sussurrano, intendono, suggeriscono. A volte mi veniva la voglia di urlare al posto loro. Il tema, o i temi, sono importanti. Oltre la già citata violenza, il modo piuttosto in cui una diceria cresce cresce fino ad assurgere a realtà. Qui la finzione viene svelata alla fine, e il colpevole punito, ma nella realtà non sempre è così. Certi momenti di balletto me li sarei risparmiata
Donatella E Camerino
Un film allucinato e schizzato per esprimere le difficolta delle menti ad affrontare situazioni incresciose di cui, in realtà, non si conoscono bene i fatti. Spiacevole, pesante, a volte insopportabile e con scene francamente poco plausibili e comprensibili. Tuttavia emergono i buoni propositi dell’agire pedagogico, le ricadute sui figli dei difficili rapporti tra genitori, le pressioni di opinione dei gruppi, la difficoltà di ciascuno a posizionarsi verso una buona risoluzione dei problemi
Laura Nava
I temi trattati sono importanti, il film è mediocre L'ambiguità finale è un pò doppiogiochista...Ormai la scuola si trova a non prendere responsabilità perchè accerchiata da genitori avvoltoi pronti ad alzare barricate..
tiziana
Duro e contorto, anche se pregevole affrontare un tema difficile
robik60
Se ci guardano solo in superficie, vedono un enorme caos. Se si va più in profondità, anche lì vi sono cose incomprensibili. Ma se invece ci guardano nel modo giusto, né troppo, né troppo poco, non siamo poi così male.
3.33 / 5