Me too

JA TOZHE HOCHU

Regia: Alexej Balabanov

2.13 /5

Paese, anno: Russia, 2012

Durata: 89 minuti

Cinque sbandati si mettono in viaggio alla ricerca della felicità verso un fantomatico Campanile (della Felicità, appunto), smarrito nella desolazione radioattiva tra San Pietroburgo e Uglich. Sarà il magico edificio a stabilire chi sarà il prescelto e chi sarà destinato a rimanere ancorato alle tristezze terrene.

ALEXEJ BALABANOV - Nato nel 1959 a Sverdlovsk, frequenta la Facoltà di Traduzione dell'Istituto di pedagogia di Gorkij. Dal 1983 al 1987 Aleksej Balabanov lavora come assistente alla regia negli studi cinematografici di Sverdlovsk. Nel 1991 gira, su sua sceneggiatura, il lungometraggio Giorni felici. Nel 1992, insieme al regista Sergej Sel'janov e a Vasilij Gregorev, Aleksej Balabanov fonda la casa di produzione CTB, che ha prodotto quasi tutti i suoi film. Nel 1994 con il film Il castello, tratto dal romanzo di Kafka, riceve un premio dall' Accademia di Cinema russa Nika. Nello stesso anno debutta anche come produttore con il film Confessione a uno sconosciuto. Nel 1995 prende parte con altri cineasti alla realizzazione del cine-almanacco L'arrivo del treno, in occasione dei 100 anni del cinematografo, girando la novella Trofim, che gli è valsa numerosi riconoscimenti. Tuttavia per Aleksej Balabanov l'entrata nell'alta società del cinema avviene con il film Il fratello, girato nel 1997, con Sergej Bodrov nel ruolo principale. Il film diventa un film di culto e contemporaneamente un grande successo d'incassi. Dopo il successo con il grande pubblico, Aleksej Balabanov dà una svolta piuttosto inaspettata, girando nel 1998 un film art-house, provocatorio e inusuale, sui primi fautori della pornografia nella Russia di prima della Rivoluzione. La pellicola successiva, Il fratello 2 (2000), è anch'essa campione d'incassi e un blockbuster del cinema russo.  Tra le altre opere del regista troviamo Mosca cieca (2005), con Nikita Michalkov, Aleksej Panin, Dmitrij Djužev, Non mi fa male (2006) e Me too (2012), grazie al quale riceve il premio come miglior regista al Saint Petersburg International Film Festival. Muore nel 2013 a causa di un arresto cardiaco.

Tipologia: Film

Genere:

Dettagli

Un enorme SUV nero scivola via lungo una desolata strada estiva. Dentro l’auto ci sono il Bandito, il suo amico Matthew insieme al suo vecchio padre, il Musicista e una bella ragazza. Stanno cercando il Campanile della Felicità che, secondo alcune indiscrezioni, si trova da qualche parte tra San Pietroburgo e Uglich, vicino a una centrale nucleare abbandonata. Il Campanile porta via le persone; non tutti, però. Ma ogni persona in quell'enorme veicolo nero crede che sarà uno dei prescelti.

Il film è l'ultimo diretto dal regista Aleksej Balabanov.
 

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Commenti

Luta Bettonica

interessante

elena-savio

interessante

Francesca Mingrone

Mmmh!

Umberto Panconi

perplesso

Massimo Tamburri

bellissimo, un film da rivedere

serenata

veramente notevole.

VEROSENZASPRITZ

Peccato che Balabanov sia morto giovane : Era un genio .

Giovanni Pistilli

no comment

no_data

comunque, un’esperienza.

rambaldomelandri

Surreale, ironico, ritmato dal rock, dialoghi non sense e immagini spettacolari, è un road movie atipico costellato di momenti da ricordare. Distanza siderale dal mainstream ma esperienza che vale assolutamente la pena di vivere, aprendo gli occhi e la mente a una storia originalissima.

Piero MiRa

Il campanile della felicità, alla fine del film, non teletrasporta Balabanov, il quale in un cameo, interpreta un regista che muore lì alla sua base, presagio della sua reale morte imminente, dopo la quale, a 40 giorni di distanza, anche questa torre, così legata alla sua opera, crollerà...

Antonella

molto bello. magiche le scene finali.

Santa

Con i colori animici della migliore cinematografia russa viene dipinto il nostro essere al mondo ingannando la mente il cuore nella ricerca di qualcosa che ci salvi dalla finitezza Incombe maestosa la morte e forse vi si può leggere un presagio del regista che morirà un anno dopo.

Nerio Castellano

buona la colonna e la fotografia

leander

surreale alla vodka, disperato secondo tradizione russa

Me too

Alexej Balabanov | 89 minuti

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