La ragazza ha volato
Durata: 93 minuti
Nadia è un’adolescente triestina problematica e solitaria. Un giorno si metterà all'opera per provare a combattere l'isolamento in cui si è auto-confinata.
Disponibile fino all'8 settembre 2021, ore 21.00
WILMA LABATE (Roma, Italia, 1949) è una regista, scrittrice e direttrice della fotografia. Nel 1992 dirige il suo film d’esordio, Ambrogio, seguito da La mia generazione (1996), che si aggiudica quattro nomination ai David di Donatello. Nel 2003, presenta a Venezia Maledetta mia, un documentario di interviste a giovane anarchici, attivisti. Con Signorina Effe (2007), che partecipa a Venezia, ottiene altre due nomination ai David. Torna in laguna nel 2010 per La pecora nera di Ascanio Celestini, di cui scrive la sceneggiatura. Raccontare Venezia fa parte delle Giornate degli Autori di Venezia nel 2017, mentre l’anno successivo è nuovamente in laguna, nella sezione Sconfini, con Arrivederci Saigon, il quale ha ottenuto una nomination ai David di Donatello come Miglior Documentario.
Tipologia: Film
Genere:
Canale:
Nadia è un’adolescente problematica e solitaria: nata e cresciuta a Trieste, città crocevia di culture diverse, la ragazza cercherà un modo per combattere il suo isolamento sociale.
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Commenti
francesca naldoni
Veramente crudo, intenso e Toccante !
ruudmio
Film poetico e misurato, intriso di profondo realismo, di quella realtà con la quale nessuno si vuole più misurare.
no_data
noioso !!!!!!!!!!!!
no_data
Non capisco tutte queste reazioni negative. E’ un buon film e il personaggio e la regia sono interessanti, nei silenzi e nel taciuto.
luciana DEL GIUDICE
il cinema è altro
Cristina Cocco
Ottima interpretazione di Alma Noce ma i buchi in sceneggiatura sono ingiustificabili
rossana
Intimo, cupo. Ma la vita ha il sopravvento
kosmikk
Onestamente, più che profondo risulta noioso.
Riccardo Testoni
Le premesse di una svolta inaspettata si sono invece arenate in una tragica normalità, protagonista o semplice vittima?!
ingberg
Film carente sul piano della sceneggiatura. Mancano o non sono giustificati i processi che portano la protagonista a compiere le sue scelte. Perché, in sostanza, accetta lo stupro e non reagisce e denuncia? Perché accetta di tenere il bambino? Che ruolo gioca la famiglia? Il voto è assegnato all’ottima interpretazione della protagonista:
no_data
Un film sulla violenza dell’indifferenza e della solitudine. Da vedere.
Antonietta Leotta
4 stelle convinte, nonostante le ellissi
francesca
E’ un film triste e doloroso. Nadia è così anche, forse per colpa di genitori anaffettivi, che poco riescono alla fine. Anche io tre stelle di rabbia
pirosan
Le donne dovrebbero cominciare a sparare, non a perdonare e subire. Tre stelle di rabbia
Donatella
Semplicemente bellissimo
piantavigna
Poco originale
angeroma
Protagonista strepitosa ma mi sfugge il messaggio finale del film. Meglio non denunciare e non abortire e godersi la ritrovata famigliola? Perplessità...
no_data
brava
no_data
La protagonista sorregge tutto il film, molto brava.
Ofelia
La solitudine di un’adolescente raccontato con lo sguardo della macchina da presa, le emozioni traspaiono solo dal volto della protagonista, la cui sofferenza sembra non essere percepita dai genitori. Il mondo è indifferente difronte alla violenza sulle donne, non vuole vederla. Bravissima l’attrice protagonista.
CARLO DEGANI
Brava l’attrice principale ma poco approfondita la decisione della protagonista...
Paola Baroni
La banalità del male ripresa in modo crudo e disturbante. Un film che fa stare male, soprattutto le donne. Che si augurano che riesca a colpire al cuore anche coloro che, in pieno terzo millennio, continuano ad assolversi liquidando come puttane le loro vittime.
pesadilla
Troppi salti narrativi e alcuni momenti sono francamente inverosimili. Peccato
mbw
Lent, senza emozioni, inquadrature morte che durano un eternità e trasmettono tristezza Mah!
Christina
BRAVISSIMA LA PROTAGONISTA
no_data
Grande il talento di Wilma Labate. Il sapore amaro di un dramma sospeso, su vite sospese, su giovani vite alla deriva in cerca di futuro, risente della visione già espressa in Favolacce dai fratelli d’Innocenzo.
Cristian Cicero
Se Antonioni aveva anticipato il tema dell’incomunicabilità , alienazione e simbiosi tra contesto e animo umano , Wilma Labate porta avanti il concetto dietro a quei silenzi rumorosi e la sfida di una ragazza che cerca di reagire alla brutalità del mondo e alla sua incomprensione...
Beppe
Bella fotografia e ottima interpetrazione.
Sara
Storia universale e importante. Bravissima la protagonista.
no_data
che film deprimente
Marisa Ponti
bello
no_data
I fratelli D’Innocenzo in trasferta al nord in una città di confine come Trieste. Una storia quasi alla Dardenne dove nessuno si piange addosso. Non c’è nemmeno rassegnazione ma voglia di andare oltre, salire un altro piano. Wilma Labate ci fa amare questa ragazza prima smarrita e incazzata e nel finale quasi dolce con le persone che ama, anche dopo una dura giornata di lavoro.
no_data
bellissimo, tutte le emozioni nei non detti, e la scena finale è pura poesia
stefania
Dramma della solitudine!!!La ragazza nonostante la famiglia era molto sola ed abituata ad esserlo va anche in ospedale da sola!!
53mado
Mais quelle angoisse!!
no_data
brava l protagonista .
Silvia
bel ritratto : Nadia con il suo sguardo silenzioso acquisisce consapevolezza e maturità in un percorso solitario
leander
didascalico quel che basta (anche troppo)
Massimo_M
La ragazza ha volato. Il film no. La protagonista brava. Stendiamo un velo pietoso su tutto il resto. Dialoghi, montaggi... La cosa migliore del film è oggettivamente, alla fine, il volo di telecamera sul condominio e la città.
Harmattan
Bello, delicato, i silenzi e gli sguardi dicono molto. L’indifferenza, questa volta, non gliela fa a vincere la vita.
mari66
intenso, bravissima l’attrice Povertà educativa e relazionale, la famiglia fa tenerezza nella sua incapacità
Stefy
La protagonista molto brava, la storia non parte. Il volo forse è la decisione di portare avanti la gravidanza, ma perchè altro non succede. Molto triste e di poche speranze
Paolo Ferrarini
Beh. Realistico, non retorico, forte al punto giusto, personaggio memorabile. E soprattutto tanta meravigliosa Trieste.
no_data
Intenso e ben interpretato, il film tuttavia non si apre, e il volo delle protagonista non viene partecipato al pubblico
Sergio
Film drammatico e intenso per il tema trattato. Brava l’attrice. Il film ti cattura per la scrittura ridotta all’osso e i silenzi... il tutto scorre veloce come la storia della protagonista.
rambaldomelandri
Discontinuo e imperfetto. Non tanto perché in nove mesi di storia è sempre inverno o perché la decisione della protagonista non viene in alcun modo spiegata; ma perché una famiglia distratta e disaffettiva si trasforma con la bacchetta magica in un nido caldo e sicuro. Però il cinema non deve essere verosimile, ma trasmettere idee, visioni, emozioni, e questa vicenda ci riesce, anche grazie alla durezza della protagonista, i cui silenzi raccontano più di mille parole.
gabriella
I fratelli D’Innocenzo hanno una visione del mondo dei giovani drammatica ed uno sguardo impietoso sugli adulti. L’incomunicabilità, la mancanza di empatia, l’anaffettività sembrano essere la loro cifra.
Michele recchia
Buon film
darkglobe
Appartamenti come microcosmi di storie omologate alla rassegnazione del vivere; incomunicabilità familiare che porta alla solitudine dei figli; ignoranza amorale che mortifica e condiziona intere esistenze. Poi però c’è la speranza del riscatto di una nuova vita. La mano dei fratelli D’Innocenzo è visibile nella negatività asfissiante che aleggia nella rappresentazione dei comportamenti umani. Wilma Labate dilata purtroppo i tempi narrativi all’inverosimile.
no_data
Un mondo di persone chiuse e poco comunicative, ma dolci. Se Nadia fosse stata abituata ad esternare i suoi stati d’animo forse avrebbe reagito all’assalto del ragazzo scappando e urlando, invece di paralizzarsi.
milena
E’ un film che fa sentire tutta la forza del silenzio.
PhFree
Una storia squisitamente individuale, senza alcuna scorciatoia verso ammiccanti universalismi a sfondo sociale. La storia di una scelta che cambia la vita, anche in funzione dei cambiamenti altrui (ed anche troppo didascalicamente in positivo), raccontata e rappresentata in maniera impeccabile. A chi legge nelle scene finali la condanna ad una vita grama, suggerirei di contestualizzare e di non dimenticare che il determinismo ambientale sembra condannare i personaggi di contorno a destini ben peggiori.
no_data
molto intenso e vero...il riscatto di una ragazza che non ha avuto punti di riferimento al momento giusto.....complimenti! ho sofferto insieme a lei
Ospite
Di un corto non si può fare un lungo.
RoTra
Intenso e delicato. Peccato per la mancanza di una scena che racconti la decisione di lei di tenere il bambino.
no_data
il film si lascia guardare ma non riesce a dare sostanza al significato che vuole trasmettere, a mio parere.
stagista
Asciutto, assorto e ben recitato, anche se la drammaturgia è scarna e il nodo di sceneggiatura principale (dalla decisione di abortire alla prosecuzione della gravidanza) resta non spiegato
scaramouche
I destini sono infiniti. Non è inverosimile che da un dramma possa nascere una soluzione. Non è detto che accada sempre, ma può accadere. Auguri a tutta la famiglia..
carla francesca catanese
Beh i fratelloni D’Innocenzo qui in modalità aereo, quanto ai Dardenne…ce ne vuole. Detto questo, non male il climax. Due stelle e mezzo.
no_data
L’intensa recitazione della protagonista e l’assenza di commenti nei dialoghi danno la profondità del vissuto nella sua crudezza e nella coraggiosa liricità delle scelte che vengono operate. La condanna della violenza sulle donne è, paradossalmente, gridata dalla fierezza della protagonista, pur senza eroicità fuori luogo e retorica. La ragazza davvero vola oltre il maschio violento, la professoressa ncapace di empatia, l’assenza d’amici, la condanna ad essere creduta ’troia’, ritrova uno spiraglio nella comunicazione con la sorella e sceglie se stessa, la sua vita, nonostante tutto. La regia si caratterizza per i salti situazionali in cui i passaggi da una fase all’altra della storia, volutamente, sono esclusi per dare forma alla volontà ferma e la concretezza delle scelte. ne consegue un procedere asciutto che lascia spazio alla riflessione.
Ale Ci
Finale stupendo...
no_data
Il film lascia degli interrogativi e non dà risposte, credo che rappresenti drammaticamente un adolescenza vissuta lontana dal mondo e catapultata in esso violentemente ....
anna
un primo volo .....inconsapevole. una presa di coscienza e maturità in un ambiente sociale poverissimo. un passaggio al mondo adulto durissimo.
no_data
Pensieri sparsi, all’origine l’incomunicabilità e una forma depressiva. Poi inverosimiglianza a livello di sceneggiatura malgrado la protagonista sia molto brava. La vita è adeguarsi al proprio destino? Tristissimo
Claudio Sasso
buon film, non banale. Pochissime parole, ma sguardi eloquenti. Bellissima Trieste, notevole la giovane interprete. non bisognerebbe mai far vedere una pistola all’inizio e poi non farla sparare...
Ivaan
così così...
Margherita B.
Cosa manca in questo film? Forse la dimensione interiore. Non basta raccontare una storia. Occorre provare a spiegarla, o, almeno, mostrarne i problemi. Ma qui il cuore del dramma e gli argomenti di discussione rimangono fuori. La sceneggiatura li salta a piè pari, intenta com’è a correre, trascurando le lacrime e i dubbi, e inseguendo l’idea di una ragazza che deve per forza volare verso la trasformazione finale.
3 / 5