The mountain

Regia: Rick Alverson

2.75 /5

Paese, anno: USA, 2018

Durata: 106 minuti

Stati Uniti, anni 50. Un giovane introverso si unisce a un famoso lobotomista che promuove una procedura non avallata dalla comunità scientifica. Durante le visite agli ospedali psichiatrici comincia a identificarsi con i pazienti.

75. Mostra del Cinema di Venezia - Concorso ufficiale

Tipologia: Film

Genere:

Dettagli

America, anni '50. Andy è figlio di un pattinatore artistico che ha consegnato sua moglie ad una clinica per malattie mentali, impedendo al figlio qualunque contatto successivo con la madre. Quando il padre muore, Wally Fiennes, uno dei medici che avevano curato la madre di Andy, si presenta a casa del ragazzo e lo invita a seguirlo come fotografo e tuttofare di ospedale in ospedale, in tutti i luoghi dove Fiennes pratica la sua cura 'avveniristica' della malattia mentale: una combinazione di lobotomia ed elettroshock, praticati con strumenti rudimentali e una totale assenza di partecipazione emotiva.

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Commenti

Piero MiRa

Allucinante e realistica fotografia di ’desaparecidos’ della ferrea dittatura dell’omologazione della condotta, e di un loro pervicace torturatore...

no_data

lento ed ermetico

fucine

Film che non so se amare o odiare. Di certo non lascia indifferenti.

Paola Baroni

Un viaggio fisico ed onirico che parte dal ghiaccio (opprimente) di un palazzetto per approdare al ghiaccio (forse liberatorio, forse no) di una montagna, attraversando luoghi desolati e senza vita ed assistendo alla barbarie di pratiche cerebrali oltre il limite dell’umano. Un film di silenzi, di emozioni trattenute, di urla soffocate, di impressionante dolore fisico e psicologico. Un film freddo, immobile, catatonico, fastidioso, estremo. Ma anche un film coraggioso, che ci presenta un’America diversa da quella ritratta dalla propaganda ufficiale e, soprattutto, un’America invisibile agli occhi degli spettatori meno attenti.

Paola Masti

Troppo angosciante

Elisa fiengo

discreto film. un bel po’ lento e troppo sceneggiata e caratteriale la figura del padre della ragazza

Ospite

Film straordinario, che solleva numerosi interrogativi filosofici e ci mostra in maniera limpida quanto afferma Damasio nell’errore di Cartesio. L’impossibilità di dividere l’emozione dall’intelletto e ciò che viene affermato dalle neuroscience, cioè che “noi siamo il nostro cervello” sono alcuni degli abissi che spalanca la visione del film. Dal punto di vista cinematografico è come se Bruno Doumont avesse incontrato David Cronenberg.

no_data

un film pieno di amore inutile, che niente può seppure nella sua migliore accezione, a fronte della pazzia dell’umana specie

Ospite

Fotografia superlativa e buon ritmo narrativo aderente alla materia trattata ...

Giulio Base

Messa in scena raffinata e rigorosa con un uso molto particolare della color correction dove le tinte sono tutte sfumate e decolorate in un tono sabbia glaciale che pervade l’intero film e che lo rende indimenticabile.

stagista

Ricercato nelle atmosfere e nelle inquadrature, un pò debole nello sviluppo della storia. Fortemente lanthimosiano (una via malsana alla salute - Alps), finchè un Lavant troppo sopra le righe squilibra il film.

The mountain

Rick Alverson | 106 minuti

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