Banu
Durata: 90 minuti
Sono gli ultimi giorni della seconda guerra del Nagorno-Karabakh. Nel corso dei disordini, una giovane donna a Baku, in Azerbaigian, combatte per la custodia di suo figlio: ha solo pochi giorni per trovare delle persone disposte a testimoniare a suo favore in tribunale.
TAHMINA RAFAELLA è un'attrice, sceneggiatrice, produttrice e regista dell’Azerbaijan con Banu è alla sua seconda opera dietro alla macchina da presa. Nel 2020 aveva diretto A Woman, storia di una giovane madre in lotta per trovare il suo posto a Baku, capitale dell’Azerbaijan, luogo pieno di contraddizioni, tra progresso e tradizioni secolari.
Tipologia: Film
Genere:
Canale:
Mentre il secondo conflitto nel NagornoKarabakh infuria lontano da Baku, in Azerbaigian, Banu ha tre giorni per trovare qualcuno che la sostenga in tribunale contro il suo influente ex marito, Javid, che sta cercando di ottenere la piena custodia del figlio Ruslan sostenendo che soffre di disturbi psichiatrici. Banu intraprende un viaggio per trovare qualcuno che la aiuti in una società in cui l'attenzione di tutti è assorbita dalla guerra in corso.
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Commenti
no_data
la violenza della guerra e nei rapporti non ha confini
chiatib
E’ singolare come questo film, girato in tutt’altra situazione, ci parli di noi.
francesca
Uomini piccoli e vigliacchi ma forti con le donne Ancora troppo spesso le donne devono scegliere se essere libere o mamme, invece che entrambe le cose Bel film.
GIORGIO PARIS
Coinvolgente
susanna cremonesi
In quelle due battute sull’avvocato di lei c’è racchiuso tutto l’orrore di questi uomini piccoli uguali dappertutto e l’incapacità delle donne di liberarsene da subito. Bel film.
Silvana Pennella
Splendido Persone donne guerra
Elisabetta Favale
Il tema politico viene lasciato sullo sfondo, centrale è invece la maternità che è rappresentata in modo universale.
lapiccolamela
Un film purtroppo universale, amaro come la violenza custodita dalle donne e la guerra bramata dai nazionalismi
no_data
Molto interessante vedere l’ambientazione: una cultura sconosciuta dove il modello occidentale si ripete: una società ricca, benestante che guarda la guerra in TV e un’altra parte, povera, idealista che sacrifica e muore. Il cuore del film è sviluppato molt bene mentre la contestualizzazione è slegata, debole.
Paola Baroni
Amara riflessione sulla negazione della dignità femminile e sull’insensatezza della guerra in un mondo iperpatriarcale ed iperpatriottico che, in pieno terzo millennio, continua a trattare le donne, i figli e i territori come mera proprietà degli uomini.
Sara
Tema importantissimo, ma rappresentato come una fiction televisiva.
Antonio
qualche scelta registica non riuscita
Luigi Rinaldi
Come quasi tutti i film arabi c’è sempre una lotta tra una moglie e un marito con finale prevedibile. Una telenovela ambientata questa volta in Azbergiajan. Solo da vedere nei film festival. Buona la fotografia con una regia statica.
Davide Vallicelli
Bello.
Davide moretti
sicuramente un film su un’argomento delicato
ab
influenza di cinema iraniano
Thomas Buratti
ok
no_data
L’ultima scena è meravigliosa: le parole dell’inno, per una specie di eterogenesi dei fini, fanno odiare e ripudiare la guerra
aldolastella
Che orrenda peste il nazionalismo
gluca
Soprusi, egemonia del pensiero nazionalistico, lottare per riprendersi la propria vita e dignitá... Bravissima attrice per un buon film ( 3 stelle e mezzo)
Augusto Galli
Notevole l’intreccio fra le vicende private e le vicende della guerra. Amara la considerazione ora ho di nuovo una casa ma non ho più una famiglia Siamo nati per soffrire e facciamo di tutto perchè questo accada nel migliore dei modi!
Alexander 875
This film has a very tense ground, which, without any pathos, gives this film a strong, psychological charge for the audience. The influence of Asghar Farhadi is very felt.
alato66
Interessante sul piano antropologico, ma lo svolgimento è scialbo e senza pathos. Un’opera acerba.
Piero MiRa
In ogni tipo di conflitto (etnico o familiare) è sempre meglio perseguire una pace equa che una vittoria cruenta... Buona continuazione di Festival e saluti a tutti!
lunaliar
Difficile ma autentico, d’altronde accade anche nei nostri territori (vittime di guerra a parte).
darkglobe
Assai credibile il conflitto tra l’amore materno e la necessaria difesa della propria integrità femminile.
deliarighi
Un pasticcio, mescolare e confondere amore e guerra non va bene
scriptavolant
Raccontato con grande delicatezza Semplicità ProfonditàCinema stilisticamente puro
elena-savio
brava la protagonista, sagge decisioni di non scegliere la guerra in un contesto di guerra
mari66
bellissimo, donne coraggiose
Renato MANCINI
LA CONQUISTA DELLA PACE DI UNA MADRE E DI UNA NAZIONE ....
NINOCIM
Film realistico sui rapporti personali e familiari in un ambiente di guerra ove la libertà’ che va sempre difesa e ove bisogna lottare per i diritti civili e della persona
no_data
Una parabola abbastanza scontata dal retrogusto sovietico, vista da questa Venezia in Festival. Magari vista da Baku ha però un altro significato. Molto brava la protagonista
no_data
Molto clichè. Un po’ imbarazzante il parallelo tra privato e pubblico.
livia comandini
Intensa storia e ottima attrice
no_data
Bello
ingberg
3 e mezzo
dieter
nel giorno del cessate il fuoco tra azeri e armeni una donna ritrova la sua dignita’ e liberta’. Ottimo esordio.
Bruna Gasparini
bellissimo
2.97 / 5