Anatomy of time
Durata: 118 minuti
WELA
Thailandia, anni 60: Mam è divisa dall’amore per due uomini: un capitano ambizioso e un ragazzo dal cuore nobile ma codardo. Quando il capitano le chiede di partire con lui, Mam dovrà fare la sua scelta.
Disponibile fino al 15 settembre 2021, ore 13.00
JAKRAWAL NILTHAMRONG (1977) è un regista, montatore e sceneggiatore thailandese. Il suo operato nella cinematografia è connotato da un approccio inusuale verso eventi dolorosi della storia della Thailandia. Ha diretto due lungometraggi – Unreal forest (2010) e Vanishing point (2015) – e tre cortometraggi – Immortal woman (2010), Stone cloud e Transit (2014).
Tipologia: Film
Genere:
Canale:
Thailandia, anni Sessanta: il difficile clima della Guerra Fredda ha portato tensione in tutto il paese, soprattutto in virtù del governo militare. Mam è una giovane donna divisa dall’amore per due uomini: un capitano ambizioso e un ragazzo dal cuore nobile ma codardo. In seguito alle evoluzioni dovute al cambio di governo, il capitano chiede a Mam di partire con lui, ora che la sua carriera sta finalmente decollando.
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Commenti
meli
Il triste destino delle donne ... vale la pena di guardare fino alla fine.
Piero MiRa
Esplorazione filosofica sul senso, nei frammenti dei ricordi di due vite alla fine del cammino...
Paola Baroni
Più che scandagliato anatomicamente, il tempo narrato il questo film appare manipolato. Il risultato sono tante (troppe) linee perpendicolari e parallele lungo le quali le vicende dei protagonisti si biforcano e, (troppo) spesso, si perdono... in una pseudo anatomia del tempo.
SABRINA RICCI
complicato eppure interessante
leander
atmosfera fascinosa, racconto criptico con accenni storici del passato (guerriglia comunista e repressione), personaggio femminile enigmatico.
Doinel50
Grande fascino nelle singole sequenze per un film che rimane criptico per noi.
no_data
Non si capisce tutto...e questo ci sta in un film volutamente criptico ed enigmatico. Ma mi sembra che comunque non venga raggiunto lo scopo di coinvolgere, far pensare od emozionare lo spettatore. Comunque belle le immagini...
Elisa fiengo
Forse era anche bello ma non capito granchè
Claudio Sasso
senza conoscere il contesto non è facile capire il film e la sceneggiatura non aiuta
anamorfo
peccato però che non sia in grado di raccontarne la storia, se c’è una storia o se ve ne sono tante possibili.
Santa
Troppo lento. A parer mio manca di limpidezza nel raccontare col risultato di una faticosa comprensione
2.5 / 5