Mon père, le diable
Durata: 107 minuti
Una rifugiata di origine africana vive tranquilla in un paesino montano nel Sud della Francia. Finché sul posto non arriva un prete che lei sembra conoscere bene.
Disponibile fino al 12 settembre 2021, ore 17.30
ELLIE FOUMBI è un’attrice, regista e sceneggiatrice originaria del Camerun. I suoi film sono stati presentati presso diversi festival internazionali e nel 2018 il lungometraggio Zenith è risultato semifinalista agli Student Academy Awards. I progetti di Foumbi sono stati sostenuti dal Biennale College Cinema, dalla Fondazione SFILM Kenneth Rainin, dall’IFP’s No Borders Project Forum e dal Tribeca Film Institute’s Untold Stories. È membro dello Screen Actors Guild e del Diretios Guild of America.
Tipologia: Film
Genere:
Canale:
La tranquilla vita di una rifugiata di origine africana in un paesino montano nel Sud della Francia. Ma l’arrivo di un prete cattolico ben noto alla donna metterà fine alla quiete di quei giorni.
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Commenti
ornella.bonaldo@gmail.com
sì spesso il passato è l’inferno del presente, parti del film non necessarie ne limitano il significato
no_data
magari accadesse davero... purtroppo l’indole umana prevale sempre sull’anima ed il pentimento, il perdono, non hanno spazio...
Margherita B.
Film esteticamente pregevole, ma fortemente penalizzato, nella sostanza, dalla totale mancanza di idee e da un’eccessiva dose di già visto. L’evoluzione della storia è scontata in tutti i suoi risvolti, e culmina in un finale a dir poco imbarazzante. Da un’opera presentata in questa rassegna è lecito aspettarsi molto di più.
Doinel50
Consiglio la visione de La morte e la fanciulla.
no_data
Crudele e terribile. Ma realista
thea valentina gardellin
a masterpiece
Elettra Santori
vero e profondo
no_data
Il bene e il male, vittime e carnefici, colpa, vendetta, impossibilità di dimenticare le sofferenze subite, impossibilità di trovare la pace. Tutto questo rappresentato in modo diretto, secco, efficace.
crismari
Molto molto bello. Il male compiuto può essere riscattato dal bene ritrovato? Una seconda possibilità può superare il dolore, anche il più terribile??
patrizia cotoneschi
bello
Claudio Sasso
intenso
Paola Baroni
Può una vittima che ha visto sterminare la propria famiglia, è stata torturata e violentata ed è stata costretta dal suo carnefice a diventare a sua volta un’aguzzina trovare un po’ di pace nella tranquillità della provincia francese? Può il suo carnefice ottenere l’assoluzione dai crimini commessi vestendo l’abito talare? E se il destino li fa scontrare, la vendetta può costituire una via d’uscita? E la religione può? Il dolore è scolpito nel corpo e la guerra che si porta nel cuore non può né cambiare il passato né lenire il dolore.
leander
non si può risolvere l’irrisolvibile
no_data
Temi di grande profondità, come l’irreversibilità del tempo, la pedagogia del male, il peso dell’accettazione delle responsabilità. Alcune debolezze narrative (perché lui non tenta nemmeno di scappare, e non riesce a liberarsi, se è un guerriero così addestrato?). Alcuni spunti notevoli nella recitazione (specie il prete quando compare) e soprattutto nella regia e nel montaggio (le scene delle torture alternate con la cucina). Mi sembra un’autrice promettente.
Arreumb
Bravissima.
stagista
la sceneggiatura gira un pò su se stessa, e il finale è debole
no_data
Duro e senza concessioni per nessuno.
doubleross
insomma.. però mi è piaciuta l’ambientazione , soprattutto la cucina
2.5 / 5