Labyrinth of cinema

Tre persone assistono allo spettacolo finale di un vecchio cinema vicino al mare a Onomichi – la città natale di Nobuhiko Obayashi. Sono Mario, un cinefilo di buon cuore, Hosuke, un intellettuale decisamente nerd, e Shigeru, un irascibile gangster. Attraverso la magia del cinema (con un’allusione a Sherlock Jr. di Buster Keaton), i tre si ritrovano non solo a guardare l’intero programma notturno di “film bellici” ma anche a prendere parte all’azione sullo schermo. Oltre a loro c’è anche Noriko, una teenager dall’espressione dolce che si presenta al cinema dicendo di voler “sapere di più attraverso i film” e finisce anche lei dentro alle pellicole belliche, con diverse sembianze ma ogni volta nel ruolo di vittima. La memoria, ci viene detto, può mantenere in vita la realtà degli orrori bellici – e i film sono portatori di tale memoria ma anche creatori di sogni. Il piccolo cinema vicino al mare può anche chiudere, ma l’ultimo testamento di Obayashi continuerà ad esserci.