DURNA ÇIRAĞI
La luce della gru / Crane Lantern
In un paesaggio e un tempo sospesi si dipana la storia misteriosa di quattro donne forse rapite o forse illuminate dal giovane Davud. L’ultimo film, meravigliosamente girato e ambientato, di Baydarov, il talentuoso cineasta che ha dato visibilità cinematografica a un paese affascinante come l’Azerbaigian e che il TSFF segue ormai da diversi anni.
Tipologia: Film
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Dettagli
“Mio padre lavorava in un giacimento petrolifero e io ci ho passato fin troppo tempo. Il suono misterioso delle trivelle aleggia ancora nella mia mente. Mi sedevo lì e guardavo il cielo, osservavo gli uccelli, le gru e i corvi. Credo sinceramente che il paesaggio abbia un effetto molto forte sull'animo umano. Non riesco a girare un film in luoghi dove non ho ricordi. E ora ho quasi l'età che aveva mio padre all'epoca e sono pervaso da emozioni contrastanti quando rivedo quel luogo, soprattutto perché il suono è sempre lo stesso, le gru, i corvi e gli altri uccelli sono ancora nel cielo, ma mio padre se ne è andato molti anni fa.” (H. Baydarov)
Commenti
BennyB
Ci sono una strana mistica, e un’incredibile potenza delle immagini; il film si apparenta più a certa video arte che al cinema in sé, ma ha un fascino notevole.
giuseppe
Intenso!
Ospite
Sembra un Paradjanov contemporaneo malriuscito scritto da un filosofo/poeta annoiato in vena di sfogo metafisico. Per carità, inquadrature e fotografie eccezionali, ma gli esercizi di forma mi hanno un po’ stancato.
Franca
Immagini stupende, narrazione complessa il cui senso per me è difficile da comprendere
ingberg
Al netto della lentezza esasperante e della cripticità, l’apparato visuale è sicuramente suggestivo e affascinante
verdoux47
Stupendo!
leander
belle inquadrature, eccellente fotografia, ma....
verdoux47
Affascinante!
stagista
Il fascino ipnotico di immagini e musica non è retto da dialoghi spesso solo ieratici e da una sceneggiatura di cui si fatica a capire le direttrici. Coproduce Reygadas, e si vede.
a.giusti
le stagioni della vita come cristalli temporali che si ripetono in eterno e ognuna uccide l’altra in un eterno ripetersi di porsi domande e di rispondersi in un crescendo fino alla domanda che non avrà mai una risposta: cos’è tutto questo?
n.d.