Bootlegger

Mani, una studentessa di master, torna nella regione a nord del Québec dove è cresciuta. Il suo doloroso passato riemerge. Determinata a prendere il suo posto, si impegna nel dibattito su un referendum per la libera vendita di alcolici. Laura, una contrabbandiera, intasca i profitti sotto la protezione del consiglio del gruppo e di Raymond, suo marito. Quest'ultimo è ancora arrabbiato con Mani, che ritiene responsabile della morte di sua figlia in un incendio. Due donne radicalmente opposte dividono rapidamente la comunità in due clan che si trovano faccia a faccia per cercare di determinare la strada migliore verso l'indipendenza.

Proveniente dal mondo dell'arte contemporanea, Caroline Monnet ha diretto un primo lungometraggio che evoca il rapporto con il proibizionismo e il contrabbando in una comunità nel nord del Québec, e mette in discussione la necessità delle comunità stesse di assumere il potere politico. Un film sensibile, dove attori affermati e non professionisti dialogano con un territorio sacro sublimato dalla macchina da presa della regista.