Un ritratto d'osservazione quotidiana che conferma la sensibile ricerca cinematografica del suo autore. Documentario, Italia2022. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gigi è un vigile di campagna dove sembra non succedere mai niente. Un giorno, però, una ragazza si suicida sotto un treno. Non è la prima volta. Comincia un'indagine su questa inspiegabile serie di suicidi. Espandi ▽
Alessandro Comodin prosegue nel suo lavoro di ricerca cinematografica sensibile e percettiva, ai confini tra il documentario, la finzione e la semplice realtà. Erano i tratti dei fortunati film precedenti e tornano oggi nel curioso Gigi la legge, un ritratto d'osservazione quotidiana attorno alla figura di un poliziotto di provincia. Comodin eccelle nel diluire il singolo momento fino a farlo divenire straniante. Qui gli bastano le poche suggestioni fuori dall'ordinario del rapporto del protagonista con la natura per infondere un'atmosfera surreale nel resto della sua esistenza, e in qualche modo far maturare uno sviluppo che arriverà soltanto alla fine, con un ultimo viaggio nell'auto di pattuglia e una sorprendente quanto sommessa conversazione su una panchina. Recensione ❯
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Tra aneddotica e archivio cinematografico, uno svelamento seducente che non si vorrebbe finisse mai. Documentario, Italia, Belgio, Cina, Giappone2021. Durata 150 Minuti.
Un documentario sul leggendario compositore Ennio Morricone. Espandi ▽
Giuseppe Tornatore ha collaborato col Maestro - definizione per una volta appropriata - in un arco temporale che va da Nuovo Cinema Paradiso (1988) a La corrispondenza (2016), frequentandolo per circa trent'anni. Nel 2018 ha scritto "Ennio. Un maestro" (Harper Collins), intervista fluviale e conversazione franca, a trecentosessanta gradi: in Ennio ne riprende argomenti, andamento cronologico e tono disteso, modesto, autocritico con cui Morricone si era concesso alle sue domande. Attorno a lui, nel film, una schiera di musicisti, registi, colleghi ed esperti portano testimonianze rilevanti e inerenti una carriera straordinaria, che supera il concetto di prolifico: centinaia le opere firmate, da Il federale (1961) all'unico Oscar vinto per una colonna sonora, The Hateful Eight nel 2016, a 87 anni. Morricone - che, come tutti i classici, non morirà mai e di cui è quindi legittimo parlare al presente - vive perennemente con la musica in testa e va a tempo anche quando fa esercizio fisico sul tappeto di casa. Miniera di osservazioni stilistiche e curiosità legate alla storia del cinema (tra tutte, la collaborazione mancata con Stanley Kubrick per Arancia meccanica), non scevro di momenti di pura commozione, Ennio è racconto fluido, documento ricercato, filologico, che si mette a disposizione di curiosi, cinefili e studiosi, anche per eventuali indagini integrative. Un esempio di economia di narrazione, di contrappunto studiato e sudato che traccia la differenza tra mera compilazione d'intrattenimento e pura opera di (ri)creazione. Recensione ❯
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La storia di un viaggio nell'Italia del 2019, epico e comico, intrapreso su una Jeep del 1979 senza né tetto né sportelli né parabrezza. Espandi ▽
Emiliano De Vito ha 25 anni, è orfano di padre e ha sempre vissuto "in un bozzolo": laureato summa cum laude in Lettere Antiche ha scoperto che il suo pezzo di carta non ha valore in un mondo dove la sua generazione "deve solo correre". Ma arriva l'occasione giusta: fare da assistente a Vittorio Vezzosi, un autore che ha scritto un solo romanzo, "I lupi dentro", che molti anni prima è stato un caso editoriale. Un'influencer, Carlita Cosmay, si è innamorata di quel romanzo e chiede a gran voce un sequel, e i suoi sette milioni di follower formano un'onda inarginabile. Peccato che Vezzosi odi i social e non veda di buon occhio nemmeno l'idea di scrivere il seguito del suo primo e unico successo letterario. A Emiliano toccherà spronarlo (e anche spiarlo, nelle intenzioni dell'editore) perché porti il compito a termine.
La parte del film che prende la forma di un road movie fa pensare a Il sorpasso (tantopiù che il cinquantenne alla guida si chiama Vittorio) anche se Cappuccio fa esplicitamente riferimento è La dolce vita, ma purtroppo siamo molto lontani da entrambi.
Malgrado le buone intenzioni e il supporto del romanzo che ha alle spalle il film di Cappuccio appare come una torta non riuscita, e i suoi interpreti, soprattutto Giuseppe Maggio nei panni di Emiliano, sembrano costantemente a disagio con il loro personaggio. Recensione ❯
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Un trattato esistenziale e post-coloniale dalle sfumature da thriller sopito. Un'esperienza ipnotica. Drammatico, Spagna2022. Durata 163 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tahiti, Polinesia francese. L'Alto Commissario della Repubblica De Roller misura il polso di una popolazione locale la cui collera può manifestarsi in qualsiasi momento. Soprattutto da quando si comincia a temere una ripresa dei test nucleari francesi. Espandi ▽
Esperienza cinematografica profondamente sui generis, questo trattato esistenziale e post-coloniale ha sfumature da thriller sopito, come di un intrigo inquietante che però serpeggia appena fuori dall’inquadratura. Il linguaggio di Serra, che spesso improvvisa e varia sul momento l’impostazione della scena, è un tour de force dialogico completamente fine a se stesso che però, nel suo cambiare significato da un momento all’altro, rivela anche verità profonde. Mentre la paranoia umida e insidiosa prende possesso dell’isola, facendo spuntare ammiragli, spie e sottomarini in questi luoghi stupendi ancora segnati da eventi come quelli del 1995 a Mururoa, Serra ne approfitta per farne una dissertazione filosofica sulla geopolitica e sul colonialismo, la cui eco però è stranamente attutita dalla distanza a cui si trova la Francia e l’occidente tutto. Distanza che, come le forme che ci sembra di distinguere nell’oceano, finisce per far sembrare tutto più surreale e illuminante. Recensione ❯
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I fatti del gennaio 1943 visti attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita. Drammatico, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo film di finzione sugli Alpini nella Ritirata di Russia 1943, che costò la vita a migliaia uomini. Espandi ▽
La seconda via è il primo film centrato unicamente sui fatti del gennaio 1943, visti attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita Alessandro Garilli parte da lontano, da quasi sedici anni di ricerche, bozze, tentativi, proposte, che pian piano si trasformano in viaggi nell’oblast' di Voronež, una sceneggiatura che gira da una decade, un documentario dal titolo Un tempo da neve. Nel mezzo si susseguono campagne di crowdfunding, accumulo di patrocini istituzionali e, raccolta di preziose memorie orali come quelle di Carlo Vicentini e Nelson Cenci. L’obiettivo di Garelli è uno e soltanto uno – dare racconto visivo della tragica ritirata degli Alpini nel gennaio del 1943. Ne esce però un film quadrato, monolitico, senza asperità, fenditure, crepe. Ad una certa solidità del racconto, qualche interessante composizione visiva e la giusta scelta di far esprimere in dialetto veneto/abruzzese i personaggi, non fa seguito nessun reale slancio immaginifico, poetico, vitalistico – i ricordi sono più brogliacci che ceselli, i nemici inutili e sempre colpevoli. Solo il finale appare giusto e necessario. Recensione ❯
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La vita di un pittore che ha cambiato l'arte dell'Ottocento: Louis Wain. Espandi ▽
Louis Wain (1860-1939) fu un pittore britannico che nell'Inghilterra vittoriana ed edoardiana divenne famoso per i suoi ritratti bizzarri di gatti antropomorfizzati dai grandi occhi. Artista caratterizzato da uno stile coloratissimo e kitsch, Wain ebbe una vita tormentata sia per l'incapacità di proteggere la propria opera, e dunque guadagnare dal proprio talento, sia per una probabile schizofrenia che lo portò a morire povero e dimenticato. Il film racconta la sua opera e ricostruisce la sua biografia, compresa la relazione con la moglie Emily, ex governante della famiglia della sorella di Wain, Felicie. Recensione ❯
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Un lavoro derivativo, senza dubbio sentito ma incapace di costruire uno sguardo proprio. Drammatico, Russia2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gli equilibri di una famiglia vengono sconvolti dal ritorno a casa del primogenito. Espandi ▽
Nella città mineraria di Mizur, nell'Ossezia del Nord, Russia meridionale, vive la ventenne Ada, che lavora nello spaccio di una scuola ed è sorella di Dakko, più giovane di qualche anno, animo semplice e un po' selvaggio. Loro padre Zaur, vedovo da molti anni, tiene entrambi i figli sotto controllo, badando soprattutto che Ada non abbia fidanzati o addirittura non scelga di fuggire dalla città. L'arrivo inaspettato di Akim, il fratello maggiore trasferitosi nella vicina Rostov, spinge Ada a fare di tutto per liberarsi dalla morsa affettiva del padre e finalmente vivere una vita indipendente. Nel suo passato c'è in realtà un trauma mai superato, che è il vero motivo dell'amore possessivo di Zaur e l'origine del dolore di tutta la famiglia. Recensione ❯
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Un film schietto e duro sul bullismo, con una piccola protagonista assolutamente eccezionale. Drammatico, Belgio2021. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una bambina si trova coinvolta in un grande conflitto interiore. Espandi ▽
Nora è al suo primo giorno di scuola e fa fatica a lasciare il padre. In una classe superiore c’è già il fratello Abel il quale però vuole che lei gli stia lontano. Il motivo c’è. Abel subisce le vessazioni da parte di un gruppetto di bulli e non vuole che la sorella si intrometta e neppure ne parli con il genitore. Lara Wendel, regista all’esordio nel lungometraggio, deve avere dei responsabili per il casting di grande qualità perché sono riusciti a scovare Maya Vanderbeque che ha sette anni ma sembra un’attrice navigata e più che efficace. La camera segue da vicino la ragazza nei suoi slanci così come nelle sue chiusure offrendoci più di un’occasione di riflessione. Ivi compresa quella sul fenomeno del bullismo in un aspetto che non sempre viene preso nella dovuta considerazione. Cioè quello delle cause di questo comportamento e di quali possono essere gli elementi che vi stanno alla base. Recensione ❯
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Cambia la regia ma non la carica comica, che conferma dietro l'ottusità dell'agente di Dujardin una satira spietata della cultura francese. Commedia, Francia2021. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Una sontuosa produzione da 19 milioni di budget con protagonista il Premio Oscar Jean Dujardin che torna per la terza volta nei panni della celebre spia francese creata da Jean Bruce. Espandi ▽
La Repubblica francese è cambiata, e con essa la sua spia più rappresentativa: l'agente speciale 117, al secolo Hubert Bonisseur de La Bath, si affaccia agli anni ottanta tra la paura del comunismo e il terrore di non essere più quello di una volta. Dopo una missione in Afghanistan viene parcheggiato dietro un computer mentre una nuova recluta, l'agente 1001, parte per salvare una dittatura africana appoggiata dalla Francia che rischia di essere deposta. Ma Hubert ha ancora qualche asso nella manica, e non ci vorrà molto prima di vederlo sbarcare in prima persona sul territorio africano. Recensione ❯
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Un reboot non necessario, che non fa mancare spettacolo e azione ma non aggiunge nulla di nuovo. Azione, Horror - USA2021. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritorno alle origini del celebre franchise Resident Evil. Il regista e fan della saga Johannes Roberts riapre i giochi per un'intera e nuova generazione di appassionati. Espandi ▽
La serie di Resident Evil, nata nel 2002 con il film omonimo sulla scorta del famoso videogioco, è composta da parecchi film che si sono susseguiti nel corso degli anni. Questo viene considerato un re-boot e appartiene senz’altro alla categoria dei film non necessari. La storia è più o meno sempre quella, con un forte accento complottista che di questi tempi va sempre di moda, soprattutto se ha a che fare con le malefatte di un’industria farmaceutica. Quello che importa è lo spettacolo e lo spettacolo, a conti fatti, non manca. Massacri e sparatorie abbondano, soprattutto nella seconda parte che, dopo una prima metà non priva di atmosfere genuinamente macabre, si getta in una scorribanda a tutto gas dinamica, ma piuttosto ripetitiva e senza fantasia. Johannes Roberts si conferma regista abile a gestire il lato spettacolare e dinamico dell’horror, ma non riesce ad andare oltre a una confezione corretta di una vicenda risaputa. Kaya Scodelario offre una buona prova, capeggiando un cast che ci dà dentro, ma è poco servito da una sceneggiatura superficiale. Il sottofinale, in mezzo ai titoli di coda, preannuncia (o minaccia?) sviluppi futuri. Recensione ❯
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Un'opera nera che affronta un tema poco discusso: anche gli uomini possono essere vittime di abusi. Drammatico, Italia2021. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Giulio, marito e padre modello, si ritrova improvvisamente si ritrova senza casa e con una richiesta di divorzio, allontanato forzatamente dai figli, con false accuse di violenza e droga. Espandi ▽
Annalisa e Giulio si sono lasciati. Nel peggiore dei modi, nel peggiore dei mondi, regolato da un sistema giuridico che non fa che rivelare ai coniugi la violenza intrinseca della loro separazione. E in quella violenza, Giulio rifiuta di riconoscersi inciampando sull'ordine restrittivo per vedere le sue bambine o capire soltanto dov'è finito l'amore. Ma il sentimento, o quello che ne resta, si scontra con la realtà brutale di una coppia in crisi. Sarà Giulio a pagare con gli alimenti il prezzo più alto. Recensione ❯
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Il secondo capitolo della saga conferma modelli e personaggi, ma declina in modo inadeguato una promettente idea di commedia. Commedia, Italia2021. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è il sequel di Non ci resta che il crimine. Espandi ▽
Secondo capitolo della saga iniziata con Non ci resta che il crimine, Ritorno al crimine vede ancora Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Marco Giallini e Edoardo Leo nei ruoli principali, a fianco di Massimiliano Bruno che del film è anche regista e cosceneggiatore insieme ad Alessandro Aronadio, Andrea Bassi e Renato Sannio. I modelli sono la saga di Ritorno al futuro e il cinema dei Manetti Bros, e la storia affastella gag su gag, la maggior parte delle quali sono purtroppo meno divertenti di quanto consentirebbe la premessa narrativa. Solo verso il finale la sceneggiatura prende più quota e qualche svolta si rivela davvero divertente. Per il resto il film compie gli stessi passi falsi del suo predecessore, declinando in modo drammaturgicamente inadeguato una promettente idea di commedia. Recensione ❯
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Un film intenso con un grande merito: riportare alla memoria la condizione femminile in tempi di guerra. Drammatico, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ester è nel campo di concentramento di Fossoli. Una ragazza ebrea di 40 anni, di nazionalità italiana, rimasta sola dopo il rastrellamento del ghetto romano nel quale è stata arrestata tutta la sua famiglia. Espandi ▽
Ester è un'ebrea italiana che, in seguito ad un rastrellamento, viene condotta nel campo di transito di Fossoli. Qui stringe amicizia con un'altra prigioniera ma la permanenza sarà breve perché la sua prossima destinazione sarà il campo di concentramento femminile di Ravensbrück. Lì sperimenta il senso di solidarietà con altre donne ma anche il timore della delazione. Fuori dalla baracca, oltre al duro lavoro, spesso si assiste a soprusi ed uccisioni. Se poi nel ventre di Ester sembra si stia sviluppando una nuova vita la situazione si fa ancor più pericolosa.
Un film che racconta la Shoah vissuta dalle donne mettendo in luce come per loro la resistenza al tentativo di annullarne la personalità fosse una battaglia da combattere con determinazione ogni giorno.
Bocche inutili si apre con livelli di recitazione differenti resi ancor più evidenti da battute che sembrano più scritte che non pensate per essere pronunciate da donne in una situazione di costrizione e sofferenza. Progressivamente però questa sensazione sfuma per lasciare il posto ad un crescendo drammatico che fa della verosimiglianza il proprio punto di forza. Recensione ❯
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Bellocchio tiene in pugno il grande schermo e mette allo specchio uno Stato criminalmente assente . Drammatico, Italia2019. Durata 148 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo grande pentito di mafia, l'uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Espandi ▽
Sicilia, anni Ottanta. I Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie mafiose. Mentre il numero dei morti ammazzati sale, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, viene arrestato dalla polizia brasiliana ed estradato in Italia. Ad aspettarlo c'è il giudice Falcone, che vuole da lui una testimonianza. Marco Bellocchio con questo film certifica l'implosionenaturale del gangster movie: qui non c’è la classicaparabola di ascesa e caduta del boss criminale, ma quel "teatro psicologico" che è il crimine organizzato.
Bellocchio è uno dei pochi registi che ancora tengono in pugno il grande schermo, con una consapevolezza profonda del vissuto cinematografico internazionale e un comando totale della propria visione personale. Recensione ❯
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La storia di un uomo che si è introdotto alla National Gallery di Londra per rubare un pregiato quadro di Goya. Espandi ▽
Nel 1961, Kempton Bunton, un tassista di 60 anni, rubò dalla National Gallery di Londra il Ritratto del duca di Wellington di Francisco Goya. Kempton chiese un inconsueto riscatto: avrebbe restituito il dipinto solo se il governo si fosse impegnato di più a sostegno degli anziani, per i quali si era già battuto in precedenza.Solo 50 anni dopo si è scoperto che Kempton aveva intessuto una rete di bugie. L'unica verità era che era un brav'uomo determinato a cambiare il mondo e a salvare il suo matrimonio. Il racconto di come "il Duca" lo abbia aiutato in questo è una storia meravigliosamente ispiratrice. Recensione ❯
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