Un film sull'Italia perbene, con bellissime intuizioni di regia e un Albanese come sempre magistrale. Drammatico, Italia2023. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Antonio, dovendo pagare il matrimonio della figlia, scoprirà, suo malgrado, che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni. Espandi ▽
Antonio Riva, operaio specializzato in prepensionamento, si reca in banca per prelevare dal conto su cui ha messo tutto ciò che ha. Non si è reso conto di aver tramutato le sue obbligazioni sicure in azioni a rischio, passando da risparmiatore ad azionista su consiglio di quella banca dove gli impiegati erano di famiglia, e che aveva sostenuto lo sviluppo dell’intero paesino sul lago di Lecco dove è nato e cresciuto. Quella banca, poi, mica può fallire, perché se fallisse “andrebbero a gambe all’aria tutti quanti”. Con Cento domeniche, di cui è protagonista, sceneggiatore (con Piero Guerrera) e regista, Antonio Albanese prosegue nel percorso di cinema civile che caratterizza la sua carriera di artista. Il suo intento qui è raccontare un’Italia perbene in via di sparizione, preda delle spietate logiche del mercato e della spregiudicatezza degli istituti bancari, che fanno ruotare il personale nelle filiali locali affinché nessuno possa costruire un rapporto di fiducia con il cliente. Dal punto di vista della regia Cento domeniche è convenzionale, quasi scolastico nelle transizioni fra un scena e l’altra, ma ha anche intuizioni bellissime e in qualche modo visionarie. Recensione ❯
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Nunziante cerca di applicare una formula simile a quella di Checco Zalone ma, malgrado alcune trovate riuscite, ancora non riesce ad affondare il colpo. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti.
Alla morte di suo padre, Pio eredita la gestione di svariate attività. Ora vive nell'agio di Treviso con la sua famiglia, ed è in corsa per diventare sindaco. Espandi ▽
Pio è un avvocato dal carattere remissivo che si è fatto convincere da alcuni imprenditori locali a candidarsi come sindaco di Treviso. Sposato con Borromea e padre di due bambini, Manfredi e Ginevra, conduce una vita agiata nel castello dei marchesi Pasin, i ricchi suoceri proprietari di un'azienda vinicola che produce prosecco. Ha appena perso suo padre Salvatore, un ricco costruttore che ha sempre condizionato la sua vita stroncandogli i suoi sogni di fare carriera come cantante.
La sua vicenda s'incrocia con quella di Amedeo, un uomo che è spesso stato in carcere, che è stato assunto come suo autista e factotum grazie all'intermediazione di don Boschin, il parroco del posto. Il suo arrivo manda all'aria l'equilibrio familiare di Pio. Ma, grazie a lui, riesce a scoprire alcuni segreti su suo padre e riscopre quelle passioni che sembrava aver seppellito per sempre. In più, c'è qualcosa di ancora più profondo che li accomuna.
Amedeo irrompe come Checco Zalone. Nel colloquio iniziale dell'assunzione come autista di Pio si avverte un clima simile a quello in cui Checco si confronta con la spietata dottoressa Sironi, che cerca di spingerlo ad abbandonare il posto fisso, in Quo vado?. Gennaro Nunziante ha applicato su Pio e Amedeo una formula simile a quella utilizzata con il comico pugliese nei quattro film in cui l'ha diretto. Recensione ❯
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Sollima torna a raccontare una Roma disperata e crepuscolare in una crime story di forte
impatto. Drammatico, Italia2023. Durata 127 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Stefano Sollima conclude la trilogia romana iniziata con A.C.A.B nel 2012 e proseguita con Suburra nel 2015. Espandi ▽
Dopo essersi affermato anche all'estero come un tecnico dalle mani sicure, capace di dirigere buoni action muscolari, Stefano Sollima torna nella sua Roma. Ne aveva esplorato il sottobosco più oscuro in film come Acab e Suburra, oltre che nella serie che lo ha lanciato, Romanzo criminale. Ma in questa storia di bassa malavita, tra vecchi gangster malmessi e forze dell'ordine corrotte, sullo sfondo di una città in fiamme a un soffio dal post-apocalittico, Sollima trova una delle sue opere più compiute e mature. L'azione senza il cuore e la testa conta poco, e rispetto anche a quanto fatto in passato Adagio beneficia enormemente di un rapporto diverso con il luogo che racconta: è forse la prima volta che si va oltre un certo sensazionalismo sulla Roma in rovina, che sembra sempre sottintendere un facile commento sociale solo perché di moda a livello nazionale. Recensione ❯
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Un film di genere fluido nel racconto, con un'estetica chiara e una notevole chimica fra i protagonisti. Drammatico, Italia2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'avventura lunga una notte tra le pieghe della quotidianità, della percezione e delle vite personali. Espandi ▽
Tarek si sta recando ad una festa e procura (controvoglia) quel po’ di erba che gli amici gli hanno chiesto di comprare. Ma un poliziotto in borghese intercetta il momento dell’acquisto e costringe Tarek a salire in macchina con lui. Alla sua terza regia di lungometraggio dopo Guarda in alto e Il colpo del cane, Fulvio Risuleo si cimenta con una sorta di road movie allucinato e straniante che riesce a raccontare molte cose contemporaneamente, senza fare proclami e innalzare manifesti ideologici: l’immigrazione, la desolazione urbana, la perdita di direzione e di senso di figure maschili in qualche modo sotto scacco, e la definizione stessa di virilità contemporanea. Notte fantasma è un film di genere con un’estetica chiara e una fluidità di racconto che aggiungono un tassello interessante nel percorso artistico di Risuleo e nel panorama del giovane cinema italiano contemporaneo. Recensione ❯
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Esordio ricco di promesse per il giovane Simone Bozzelli, che racconta di libertà e manipolazione psicologica. Drammatico, Italia2023. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sognando la libertà della Patagonia, Yuri e Agostino partono per un viaggio di autodeterminazione che si trasformerà in un delirio di controllo e prigionia. Espandi ▽
Nonostante abbia una ventina d'anni, Yuri viene trattato come un bambino dalle zie con cui vive in un paesino sulla costa adriatica dell'Abruzzo. Sarà l'incontro con Agostino, l'animatore che viene a lavorare a una festa per il cugino piccolo, a far scattare qualcosa in lui. Attrazione, desiderio di libertà, un interesse per lo stile di vita di un ragazzo che vive in camper e sembra non dover sottostare a nessun legame. Scappato di casa, Yuri si stabilirà in una comunità di gente simile ad Agostino, che vive alla giornata tra un rave e l'altro.
La prima regia di Simone Bozzelli, già autore di corti di successo e di alcuni video musicali, è di quelle che fanno ben sperare e portano in dote buone idee e una certa sensibilità filmica. In Patagonia costruisce uno studio psicologico focalizzato sui due protagonisti, impegnati in una danza di sottile prevaricazione, abuso e controllo - ma anche desiderio e scoperta. L'esordiente Augusto Mario Russi ha il giusto carisma per renderlo verosimile, e soprattutto sembra avere una conoscenza intima e naturale del milieu in cui si muove la storia. Recensione ❯
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Un film dal sapore rohmeriano che guarda al cinema francese e fa i conti con il tempo che scivola via. Drammatico, Italia2023. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
E se scoprissimo che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore? È quello che accade una sera a un gruppo di amici di vecchia data. Da quel momento, il tempo per loro sembrerà scorrere diversamente. Espandi ▽
Il racconto d’estate di Liliana Cavani non ha (per fortuna) nulla a che vedere con i tanti Carnage proposti dal cinema (anche italiano) recente. Guarda invece oltralpe, verso quel Piccole bugie fra amici che trattava il trascorrere della vita (e l’incontro con la morte) con levità e gentilezza. L’ordine del tempo prende spunto dall’omonimo trattato di scienza di Carlo Rovelli ma si allarga alla spiritualità e all’amore come antidoto alla disperazione terrena, che non ha bisogno dell’arrivo di un asteroide per venirci a stanare. Il film è “una particella di luce” nel nostro universo oscurato, ed è pieno di tenerezza verso tutti i personaggi in scena: il che vuol dire verso l’umanità, vista da una prospettiva secolare. Come vi comportereste se sapeste che il mondo sta per finire?, chiede Cavani al pubblico con il suo caratteristico piglio provocatorio. E si capisce che ci ha riflettuto anche lei, concludendo che l’unico tempo non sprecato è quello dedicato agli affetti: una morale certamente non nuova, ma che nelle mani di una combattente sul fronte dell’espressione artistica e politica assume un significato particolare. Recensione ❯
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Un film dalle tinte horror/mistery che racconta un passaggio fondamentale nella vita e nella formazione di ogni individuo: l'accettazione di sé, della propria vera natura e delle proprie ombre. Espandi ▽
1813, in un piccolo borgo rurale italiano. Giacomo, Pilla e Orazio sono i tre figli dei conti Gustavo e Adelaide, proprietari terrieri e punto di riferimento della comunità agricola locale: lui illuminista convinto, lei beghina religiosa. Nelle campagne circostanti gli animali vengono uccisi da una creatura misteriosa che i contadini hanno soprannominato la Bestia: ma lo zingaro Scajaccia sostiene che le uccisioni non siano opera del lupo grigio avvistato nella zona. Orazio, che ha paura del buio ma è incuriosito da tutto ciò che è misterioso, si aggira per la villa padronale. Giacomo invece, è fragile e chino sui libri, ed è di lui che il piccolo Orazio comincerà a sospettare.
Ambra Principato, che ha un diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia e un passato di regista pubblicitaria, e il suo duplice approccio è qui evidente: da un lato un'attenzione autoriale non comune, dall'altro una gestione economica delle inquadrature, attenta a non sprecarne nessuna.
Si intuisce una certa fretta nel completare la sceneggiatura e le riprese, ma è compensata dalla confezione elegante portata a casa dall'autrice, un nome su cui investire: con più tempo e maggiori mezzi, e con la possibilità di concentrarsi maggiormente su un paio di piani narrativi, Principato può fare ottime cose, delle quali Hai mai avuto paura? è probabilmente soltanto un assaggio. Recensione ❯
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Un'interessante favola contemporanea con due pilastri: lo script dal sapore internazionale e la duttilità di Francesco Scianna. Commedia, Italia2023. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti? Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Espandi ▽
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti? Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Un giorno, però, Otto raggiunge in ritardo la sua postazione di lavoro nel "Mondo Altro" e scopre che, in pochi minuti, Filippo ha messo sotto sopra tutta la sua vita. Otto è in difficoltà, deve sistemare le cose prima che le Coscienze Superiori se ne accorgano e decide così di affrontare Filippo di persona piombando sulla Terra...
In questo percorso emozionante, divertente, ricco di colpi di scena e di situazioni in cui non sempre sarà facile agire "secondo coscienza", i nostri protagonisti vedranno pian piano la loro vita con occhi diversi. Recensione ❯
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Le conseguenze di un errore giudiziario raccontate con grande cura formale e qualche implausibilità. Drammatico, Italia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bernardo deve accettare un grande cambiamento o diventare un altro, per riprendersi quello che la vita gli ha tolto. Espandi ▽
Bernardo Bordin è uno chef di grande talento in attesa di ottenere la sua prima stella Michelin, ed è un fenomeno al volante, anche se si limita ai rally che corre insieme all'amico Sergio, in procinto di candidarsi come sindaco del paese. Insieme all'altro amico, Stefano, Bernardo e Sergio si godono il loro benessere e si sentono i padroni del mondo. Ma un giorno Bernardo viene arrestato con l'accusa di associazione a delinquere e accusato di essere la mente di un giro di rapinatori che hanno svaligiato le case della zona, compresa quella di Stefano. Per Bernardo è l'inizio di un incubo che rivoluzionerà la sua vita e lo metterà davanti ala domanda: "Che cosa sei disposto a fare per riavere quanto ti è stato tolto?"
Il regista Ciro D'Emilio ha una grande capacità professionale nel raccontare per immagini, facendo interagire i suoi personaggi con il paesaggio del nord-est che incarna l'operosità locale ma anche una certa chiusura e una certa algida freddezza: dunque spazi organizzati ma circondati da un vuoto che rischia di appartenere anche alle coscienze di chi li abita.
Funzionano bene le interazioni fra Guido Caprino, che interpreta Bernardo, e Boris Isakovic, grande attore serbo visto di recente in Quo Vadis, Aida?, che si cimentano in duetti attoriali efficaci; così come risulta credibile il rapporto fra Caprino e Irene Casagrande. Recensione ❯
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La vita di Orlando, mite accordatore di pianoforti, cambia quando incontra una fisioterapista che gli diagnostica una contrattura "emotiva". Espandi ▽
Un sessantenne non accordato con il contesto in cui vive, dolente, anestetizzato dalle canne, poco entusiasta del presente. È l'accordatore di pianoforti Orlando nel nuovo film diretto e interpretato da Rocco Papaleo. Pensato in un momento esistenziale particolare, quello di isolamento dovuto alla pandemia e della conseguente autoanalisi, il film non è solo la storia di un sessantenne a disagio che fatica a riconnettersi con la realtà. È anche, come ha sottolineato Papaleo, un'opera sulla necessità di perdonare e perdonarsi, superando ogni rancore e frustrazione. Intimista, maturo, meno ironico e ancora più malinconico dei suoi film precedenti, sempre fortemente ancorato alla Basilicata, racconta legami familiari capaci di rimanere impressi, anche per il loro progressivo sfilacciarsi, come spesso accade nella vita. La cantante Giorgia è al suo debutto sul grande schermo e interpreta con grinta lo stimolo al cambiamento: non si fa intimidire dalla cinepresa e risulta credibile, spontanea e dotata di una leggerezza luminosa. Recensione ❯
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Una summa del cinema di Avati, intriso di musica, malinconia e a cui non manca il guizzo ironico del suo autore. Drammatico, Italia2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Samuele Nascetti e Marzio Barreca, due quindicenni che nella Bologna degli anni '70 prendono una decisione: saranno amici per tutta la vita. Espandi ▽
Bologna oggi. Marzio incontra Samuele con cui negli anni ’70 aveva costituito il gruppo ‘I Leggenda’ con il sogno di sfondare nel mondo della musica e che aveva invece finito con il produrre un solo brano. I due vivono entrambi un momento difficile così come non facile aveva finito con il diventare il loro rapporto a causa di Sandra, che Marzio aveva sposato ma non aveva saputo comprendere fino in fondo. Sono passati 35 anni dalla quattordicesima domenica del tempo ordinario in cui si era celebrato il matrimonio. Ora tutti e tre si trovano dinanzi a una svolta della loro vita. La quattordicesima domenica del tempo ordinario è un’opera che ha come spinta propulsiva il dono che alcuni Autori (e Avati indubbiamente lo è) scoprono di possedere interiormente raggiunta una fase avanzata della loro vita: il non dover essere costretti a dimostrare niente a nessuno. Al pessimismo della ragione Avati non rinuncia ma sa anche che questo può costituire un freno. Le stanze della vita possono tornare ad avere il colore giusto che integri in sé una molteplicità di attese e di progetti. Nonostante tutto. Recensione ❯
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Walter Veltroni non dimentica il passato ma guarda al futuro. Con Solarino e Marcorè, due attori di grande professionalità. Commedia, Italia2023. Durata 105 Minuti.
Cosa succede nella vita di un uomo che si addormenta a 18 anni e si sveglia a 49? Veltroni parla di questo tempo e di noi, oggi. Espandi ▽
Giovanni ha 'dormito' per 31anni. Il giorno in cui, a piazza san Giovanni, si tenevano i funerali di Enrico Berlinguer l'asta di uno striscione gli è caduta in testa procurandogli un coma profondo durato così a lungo. Ora però il mondo in cui l'allora diciottenne si viene a trovare è decisamente cambiato. Avrà bisogno dell'aiuto della suora che gli era stata a fianco nel corso della degenza e di un ragazzo affetto da mutismo selettivo.
Walter Veltroni porta sullo schermo il suo romanzo mutandone alcuni elementi ma conservando lo spirito che ne ha informato la scrittura. Se Marcoré nuota come un pesce nell'acqua delle pieghe della psicologia di un personaggio che deve passare dallo stupore alla presa di coscienza, Valeria Solarino deve combattere con lo stereotipo, modello fiction Rai, della suora bella.
Quello che interessa a Veltroni è leggere l'elissi esistenziale che si è venuta a creare tra un diciottenne e il se stesso quarantanovenne che deve tornare ad apprendere e ad accettare una vita diversa da come l'aveva pensata. Recensione ❯
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Un poliziesco che procede con grande conoscenza degli stilemi del genere non tralasciando mai il fattore umano. Thriller, Italia2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un tenente di polizia di nome Franco Amore la notte prima del suo pensionamento viene chiamato per indagare sulla scena del crimine in cui il suo migliore amico e compagno di lunga data Dino è stato ucciso. Espandi ▽
Franco Amore è un poliziotto all'ultimo giorno di lavoro dopo trent'anni di integerrimo servizio nelle forze dell'ordine. Ha già anche a lungo meditato il discorso d'addio in cui ricorda di non avere mai sparato a nessuno anche se gli incarichi pericolosi non gli sono mancati. La sua nuova moglie, la figlia che studia all'estero e gli amici hanno organizzato una festa a sorpresa per lui quando, all'improvviso, viene richiamato in servizio perché è accaduto un fatto grave.
Andrea Di Stefano ha realizzato un film di genere nel quale ci si occupa del mondo del crimine e per il quale sarebbe un crimine rivelare anche pochissimo di più di quanto esposto nella breve sinossi. Siamo di fronte ad un film poliziesco che procede con grande conoscenza degli stilemi del genere non tralasciando mai l'elemento del fattore umano.
Il cinema di genere in Italia abbisogna di film come questo e di registi come Di Stefano che ha la giusta passione ed empatia per affrontarlo. Recensione ❯
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Un one woman show che mette in bella mostra il talento comico e camaleontico di Pilar Fogliati. Commedia, Italia2023. Durata 108 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il ritratto affettuoso e ironico di quattro giovani ragazze molto diverse tra loro che, con le loro insicurezze, paure e desideri, cercano di farsi largo nel mondo. Espandi ▽
Eugenia è un'aspirante sceneggiatrice palermitana approdata al quartiere romano bohemienne del Pigneto per far produrre il suo copione, "Olio su mela", e che sarà destinata ad imbattersi in parecchie docce fredde; Uvetta è un'aristocratica senza alcun senso della realtà che frequenta solo cugini appartenenti alla sua casta ma vuole provare l'emozione di andare a lavorare da un fornaio; Michela è una ragazza semplice di Guidonia con un fidanzato carabiniere che si imbatte in un amico d'infanzia per il quale ha sempre avuto un debole; e Tazia è una pariolina aggressiva che crede di saper dominare gli uomini e impartisce lezioni sul tema alle amiche. Le unisce una psicologa che tutte frequentano.
La neoregista porta non solo la sua consumata esperienza nel creare caratterizzazioni a scopo comico, ma anche la sua voglia di testimoniare la contemporaneità delle sue coetanee appartenenti a mondi e strati sociali diversi.
La confezione registica è movimentata e mantiene un gusto pop adatto al racconto, e Fogliati ha una grande capacità di dominare la scena, ma anche una bella generosità nei confronti degli attori di contorno. Romantiche è un one woman show che mette in bella mostra l'indiscutibile talento di Pilar Fogliati, molto più che semplicemente comico. Recensione ❯
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Una commedia garbata sul tema delicato della disabilità dal tono troppo altalenante. Commedia, Italia2022. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Single e affascinante seduttore, Gianni è un seduttore seriale. La sua vita però è destinata a cambiare quando conosce Chiara, una donna solare e dinamica che un incidente ha reso paraplegica. Espandi ▽
Gianni ha quasi 50 anni e passa da un’amante all’altra, fingendo con ognuna di essere una persona diversa. Alla morte della madre si reca nella modesta casa in cui è cresciuto e incontra la vicina Alessia, che per sbaglio lo crede confinato ad una sedia a rotelle. Gianni alimenta l’equivoco perché Alessia si occupa di disabili e lui cerca di aggiungerla alla sua lista di conquiste. Ma la ragazza ha altri progetti: gli presenta la sorella Chiara, davvero paraplegica, sperando che fra i due scocchi la scintilla. Cosa che puntualmente succede anche se Gianni si auto convince che conquistare Chiara sarà un ennesimo modo per ribadire agli amici la sua fama.
Corro da te è il remake italiano della commedia francese Tutti in piedi. Riccardo Milani dirige con il suo consueto garbo e la sua solida professionalità ma sacrifica il mordente insito in questa storia e si muove con troppa circospezione intorno ad una materia infiammabile. La versione italiana ha infatti un problema di tono, alternando troppo bruscamente le vicende e le caratterizzazioni dei personaggi, cosa che mina fortemente alla credibilità d’insieme. Recensione ❯
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