L'opera prima di Luke Scott è un horror dalle tinte fantascientifiche che riflette (e fa riflettere) sulle derive dell’ingegneria genetica. Ora su TIMVISION.
Morgan è il prodotto di un esperimento di bioingegneria con DNA sintetico. Essere artificiale di genere femminile nato e sviluppato in un isolatissimo laboratorio di ricerca finanziato da una potente corporation, ha subito raggiunto risultati straordinari. Nell’arco di un mese riusciva già a camminare e parlare, avendo un’evoluzione nettamente più rapida rispetto agli umani. Dotata di una straordinaria intelligenza che le ha permesso di espandere oltremodo i poteri della sua mente, la ragazza ha un comportamento ambiguo che i dottori monitorano costantemente. Un giorno, in preda alla rabbia, aggredisce e colpisce violentemente la dott.ssa Kathy Grieff. Allarmati da quanto successo, i dirigenti della corporation inviano sul luogo Lee Weathers, un’analista che ha il compito di esaminare i rischi del progetto.
Parte da queste premesse Morgan, horror dalle tinte fantascientifiche, che si interroga sulle derive dell’ingegneria genetica. Lo fa attraverso un’equipe medica che deve fare i conti con gli esiti dei suoi studi, con le complicazioni prodotte da sperimentazioni condotte da novelli Dr. Frankenstein. Difatti, con l’arrivo di Lee Wheathers nel laboratorio, inizia un serrato dibattito filosofico sulla necessità di dare e togliere la vita a esseri artificiali. Tuttavia, in modo rocambolesco, i contrasti di stampo bioetico vengono accantonati. La paura e il terrore prendono il sopravvento.
Morti funeste, incredibili campi di prospettive e fughe al cardiopalmo segnano i destini tanto dei dottori quanto di Morgan. Dal canto suo Lee, decisa a togliere la vita all’androide, si mobilita per avere la meglio anche se deve scontrarsi con i pareri dello staff del laboratorio. Segue uno scontro dalle imprevedibili conseguenze, delineato efficacemente dalla brillante sceneggiatura scritta da Seth Owen.
Morgan porta la firma di Luke Scott, figlio del ben più famoso Ridley, qui nei titoli di coda della pellicola in veste di produttore. Il regista, alla sua prima prova cinematografica, muove molto bene la macchina da presa, rendendosi protagonista di diverse intuizioni di grande efficacia in campo visivo. Dirige inoltre con sicurezza un cast di attori di altissimo livello, capitanato da Kate Mara (la Zoe Barnes di House of Cards) e Rose Leslie (Game of Thrones, The Good Fight). Al loro fianco ci sono inoltre Toby Jones (Il racconto dei racconti), Paul Giamatti (La versione di Barney, Billions), Jennifer Jason Leigh (America oggi, The Hateful Eight) e Brian Cox (Manhunter - Frammenti di un omicidio).
La grande protagonista di Morgan è senz’altro Anya Taylor-Joy. È lei a dare le sembianze all’androide che dà il nome al film di Scott. Per l’attrice, classe 1996, è la conferma della sua grande predisposizione per il genere horror. Difatti, dopo esser stata una rivelazione nel lodatissimo The Witch (2015), conferma il suo talento con una prova di assoluto valore. Non è un caso che M. Night Shyamalan, regista de Il sesto senso e The Village, l’abbia voluta in Split (2016) e nel suo prossimo film, l’attesissimo Glass (2019). Per la Taylor-Joy si sono aperte anche le porte dell’universo X-Men di casa Marvel. La vedremo, difatti, in New Mutants nella parte di Illyana Rasputin, maga russa con il superpotere del teletrasporto.