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Film di fantascienza con una prima parte di grande fascino, tralasciata purtroppo per una seconda parte principalmente psicologico-sentimentale (che però permette agli attori, soprattutto a Bogarde, di sfoggiare un'ottima interpretazione). Quello che resterà sempre impresso, di questo film, è l'esperimento cui viene sottoposto lo scienziato Longman: immersione in una vasca metallica piena d'acqua dove il soggetto risulta sospeso in una condizione che lo priva di qualsiasi percezione sensoriale; vista, udito, odorato, insomma tutti i sensi vengono annullati e il soggetto giace in una specie di oceano di solitudine immensa, che lo porta a rasentare la follia.
L'altro dettaglio che resterà sempre impresso del film è il suo titolo italiano (in originale si allude a "coloro che piegano la mente", The mind benders): "Il cranio e il corvo" lo ha inventato un titolista italiano che ha sbagliato cinema: è andato a vedere uno dei film di Corman tratti da E.A.Poe, non questo film, nel quale non troverete traccia né del genere horror, né di crani e tantomeno di corvi (c'è solo una cane, un simpatico bastardino trascurato da tutti).
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