Ciliegine

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Un film di Laura Morante. Con Laura Morante, Pascal Elbé, Isabelle Carré, Samir Guesmi, Patrice Thibaud.
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Commedia, durata 85 min. - Francia 2012. - Bolero Film uscita venerdì 13 aprile 2012. MYMONETRO Ciliegine * * 1/2 - - valutazione media: 2,83 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

La caduta secondo Morante Valutazione 2 stelle su cinque

di ninoraffa


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mercoledì 19 luglio 2017

 E se nel Paradiso terrestre le cose fossero andate diversamente?
Se Eva avesse dato ad Adamo intatto il frutto fatale pensando di consumarlo insieme (magari le ricordava l’albero sotto il quale si erano conosciuti) e lui, invece, con quell’aria un po’ tonta, l’avesse ingoiato tutto in un boccone, quasi senza accorgersene? A quel punto lei l’ha piantato, lui non ha capito neppure perché, e per reciproca ripicca hanno mandato all’aria il Paradiso. Nessun serpente, nessun Angelo con la spada fiammeggiante, più o meno questa la caduta dell’uomo (e della donna) secondo Laura Morante. Caduta libera che ci siamo procurati da soli e prosegue da millenni: dove lui vede cose e fatti semplici e puntuali – ciliegie, fiori, mani e piatti da lavare... – lei scorge interi universi morali fatti (disfatti o misfatti) di affetto, rispetto, pensieri, attenzioni, emozioni, senza i quali la vita non merita di essere vissuta. Tra questi due abissi passerebbe l’arte raffinata e impervia dello stare bene – e possibilmente crescere – insieme.
Parigi. Amanda e Bertrand stanno cercando una casa dove andare a vivere insieme; in realtà è solo lui a impegnarsi ed è chiaro che sono avviati a lasciarsi, in fondo senza troppi reciproci rimpianti. Opera prima di Laura Morante regista, Ciliegine parte da una situazione classica per cedere forse troppo al mestiere della commedia e dei suoi espedienti non sempre originali; in primis l’androfobia di lei che in qualche modo sminuisce la possibile universalità della premessa. Amanda è nevrotica, ipercritica e prevenuta oltre ogni ragione sugli uomini: personaggio autoironico nelle intenzioni, ma così convinto e insistito da scadere nel tipico ritratto misogino della bisbetica, in una farsa assolutoria per il pacifico Bertrand tartassato dalle sue paturnie. Riequilibrando le ragioni – cioè i torti – tra i sessi, un’Amanda meno maltrattata dagli autori avrebbe meritato almeno una logica nella sua follia: magari l’attenuante generica di un’isteria da accumulo contratta durante la sequenza d’incidenti maschili capitati nella sua vita sentimentale di donna non giovanissima.
Poi c’è la supposta omosessualità del nuovo lui, incontrato per caso a una festa di Capodanno. Antoine – introverso, in realtà etero e in corso di regolare separazione – s’innamora di Amanda ricambiato, ma solo perché lei lo ritiene sessualmente disinteressato in virtù delle suddette equivocate inclinazioni. Secondo il cliché alleniano lui ogni settimana va a sdraiarsi dallo psicanalista, lei a sua insaputa è seguita da un altro strizzacervelli, nelle vesti del marito di un’amica pressoché onnisciente nel leggerle la mente; non mancano altri amici e colleghi a favorire la loro liaison con volenterose messe in scena.
Alla fine tutto si chiarisce, Antoine supera la timidezza, Amanda l’androfobia e si mettono insieme. Eppure… oltre ogni isteria ed equivoco ritorna la regola generale: la combinazione di due approdati non di passaggio tra le stesse lenzuola è un equilibrio molto precario. Basta un piccolo strappo, uno strattone, un gesto involontario nel sonno – metafora dell’altro sonno della ragione – perché l’instabile composto precipiti verso l’esplosione. Come in un thriller, gli occhi improvvisamente sbarrati di Amanda nel buio dell’ultima inquadratura stanno a ricordarcelo.
La morale, ammesso che ne serva una. Curiamo rapporti e valori umani che sono ricchezza e insieme vulnerabilità: ciò a cui teniamo è inseparabile dalla delusione e dalla perdita. Le cose piacciono perché fanno paura o fanno paura perché piacciono? si chiede – ci chiede – Morante. L’amore adrenalinico da godere carpe diem? Oppure senso del limite – rispetto, timore e attenzione – nel praticare chi ci piace, consapevoli della reciproca fallibilità e della congiura delle circostanze? Nessuna risposta definitiva.
Riguardo alla ciliegina da cui siamo partiti, se quel giorno nell’Eden lui fosse stato più attento e lei meno permalosa ci avremmo guadagnato tutti. Almeno su questo donne e uomini potremmo essere d’accordo…
 

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