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Se il romanzo "Parrish" uscisse oggi ne trarrebbero una serie tv. Il materiale narrativo alla base di questo filmone è sempre attuale:tensioni sociali,arrivismo,scandali celati e sesso,per quanto in quegli anni se ne potesse parlare. Il buon D.Daves,specialista in film sentimentali,filma un turgido melò dove la grande protagonista è la terra,fertile madre,spesso matrigna. Vento,insetti,malattie e cupidigia scandiscono i ritmi di crescita del tabacco,di cui apprendiamo i segreti della coltivazione. Memorabile il parallelo che un'anziana contadina azzarda e dettaglia al giovane protagonista:la cura della pianticella è la stessa di cui necessita un bimbo indifeso. E pazienza se l'allusione è verso Donahue. Il bisteccone,reduce dal grande successo di "Scandalo al sole" (il promo pubblicitario dell'epoca ne riprende le musiche), irrompe sullo schermo in coppia con la magnifica Colbert. La diva di "Cleopatra" e delle deliziose scaramucce amorose con C.Gable qui offre l'ultima notevole interpretazione della sua lunga carriera. Solo vederla in tailleur e parure di perle è motivo valido per assistere al film,se siete appassionati dell'età d'oro del cinema americano. Grande prova recitativa di Karl Malden,tiranno non redento attorno a cui gira il valzer dei personaggi. "Vento caldo" mi ha ricordato "La lunga estate calda",e non per il titolo;erano film,quelli tra seconda metà degli anni '50 e primi anni '60,che intercettavano l'insanabile cesura tra due generazioni troppo distanti. Ed il cinema non si accontentava più di alludere,ma metteva chiaramente in scena i limiti di una società dove la felicità,spesso,era solo di facciata.
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