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Mio figlio professore |
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Un film di Renato Castellani.
Con Aldo Fabrizi, Giorgio De Lullo, Mario Pisu, Pinuccia Nava, Lisetta Nava.
continua»
Drammatico,
b/n
durata 100 min.
- Italia 1946.
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Amore incondizionato di un padre
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| martedì 1 settembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Se c’è un attore che meriterebbe o avrebbe meritato l’Oscar ma non l’ha avuto, non solo per questo film , ma certo per tutta la sua carriera, questi è Aldo Fabrizi. In quest’estate televisiva decisamente povera di rievocazioni (basti pensare che nulla è stato fatto per il centenario di Ingrid Bergman, se non vogliamo pensare che sia un omaggio dare un film tra i più visti, come Sinfonia d’autunno dell’omonimo regista ma non parente, alle 2.20 su Raiuno), tuttavia una mattina d’agosto è passato un film del 1946, Mio figlio professore, di Renato Castellani,dove un Aldo Fabrizi (Roma, I novembre 1905- 2 aprile 1990) appena quarantunenne e quindi ancora giovane, ma opportunamente invecchiato tanto da sembrare un settantenne, quasi irriconoscibile, interpreta da par suo Orazio Belli, bidello prossimo alla pensione al liceo classico Visconti, in piazza del Collegio Romano a Roma, inorgoglito dal fatto di avere un figlio, professore interpretato da Giorgio De Lullo, bravo nel suo non lasciarsi andare ad alcuna emozione. Beh bisogna vederlo: Fabrizi recita con le mani, con gli occhi, con l’intonazione. E’ un gioiello davvero questo film , un capolavoro di un regista, maestro del neorealismo, troppo dimenticato. Fabrizi in questa pellicola è semplicemente unico, magistrale, un vero grandissimo attore E Castellani lo sa e lo dirige come meglio non si sarebbe potuto fare.
La storia è molto semplice e verte sullo scontro di classe, un classico che i registi degli anni Quaranta hanno saputo sviluppare meglio di tanti altri. Orazio Belli ha cresciuto da solo suo figlio, e lui, bidello, ne ha voluto fare un professore. Quando Orazio Belli Jr prende servizio nella stessa scuola, un prestigioso liceo romano, dove Orazio Sr fa il bidello da una vita, non mancano gli scherzi dei ragazzi, con ritratti sulla lavagna disegnati con il gesso. Finché, proprio per evitare imbarazzi a un figlio che non si slancia in difesa del padre, con la morte nel cuore Orazio Belli decide di andare a trovare una sua sorella a Monterotondo, in pratica di allontanarsi da Roma e da quella scuola che era tutta la sua vita, nonché il figlio. Un capolavoro di film, un attore un film. Esemplare.
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