The Tree of Life

Non si tratta del film come concepito tradizionalmente. Alla fine risulta praticamente privo di trama e io stessa non sono riuscita a spiegarmi che cosa mi abbia mantenuto incollata al grande schermo per quelle tre ore. Forse l'attesa di risposte al grande quesito che riguarda il ruolo che l'uomo - piccolo rispetto alla Creazione - possa avere agli occhi di Dio, e quale possa essere il peso del dolore per la perdita di un figlio rispetto alla grandiosa invenzione di Dio.
"La vita continua, le persone passano" sembra spiegare la piccolezza del dolore che distrugge la vita di una madre all'indomani della perdita di un figlio, le cui circostanze appaiono nella pellicola talmente superficiali da non meritare di essere citate.
Il regista è senz'altro geniale, geniale nella perfezione e nella ricercatezza delle scene, del meccanismo adottato per raccontare - o meglio, far vivere - quel flusso di energie che è la vita e gli ostacoli che la caratterizzano.
Sono d'accordo con il recensore di MyMovies: talvolta pare che il film sia autoreferenziale e parli più a sé stesso che al pubblico, ricordiamoci che il Cinema è anche e soprattutto comunicazione, e dopo una carica di aspettative iniziali pare faccia perdere le tracce di una probabile interpretazione del tema in un esemplare e indimenticabile esercizio registico.
Parlo da profana, certamente, ma forse il film sarebbe stato IL Capolavoro se non si fosse limitato a rivolgersi agli "addetti ai lavori" o al regista stesso, che forse è l'unico ad aver chiara una risposta, o un'interpretazione del tema. Che, se davvero si tratta della piccolezza dell'uomo rispetto alle dinamiche dell'Universo, e del compito dell'Amore nel dare un senso all'esistenza degli esseri umani, beh, a rappresentare quest'idea sentita e risentita ci sono riuscite molte altre pellicole con molti meno escamotage tecnici.
Non so, non devo aver colto il senso profondo, ma sono certa che non è del tutto colpa mia.