Negli hanni 50 il cinema sensazionalistico a basso costo riutilizzo' un effetto speciale che esordi' nel primissimi anni 40. Nello splendido film "The Doctor Cyclops" (1940), venne usato il trucco di sovraimporre 2 pellicole girate nelle stessa scena, accostando soggetti ripresi da lontano (piccolissimi) a soggetti ripresi in primo piano(giganteschi), era lo stesso effetto approdato poi sullo schermo tv solo negli anni 60 con Ulisse ed il Ciclope. In "Dr.Cyclops" l'effetto venne arricchito da un sensazionale quanto sperimentale colore, ottenuto con la vecchia tecnica delle gelatine sovrapposte (3 pellicole indipendenti per ogni colore primario, poi incollate), che davano un effetto di colorazione brillante ed estremamente satura (come si puo' osservare anche nell'altrettanto stupefacente "Mago di Oz" del 1939). Dal 1950 quel "trucco" divenne a portata del cinema di serie B, ancora in B/N, e si rivelo' fantastico per rimpicciolire o ingrandire le paure collettive, usando animali e uomini veri e non pupazzi animati in step-motion. "Tarantula"-1955, "The incredible shrinking man"-1957, sono i piu' noti film di questo filone, di cui fanno parte anche titoli minori come "le notte delle lepri giganti". (Mentre altri film della stessa epoca usavano ancora semplici fantocci come "Them!"-1954, anche noto col piu' significativo titolo di "Formicula". La paura della scienza sperimentale e dello scienzato pazzo ispirava storie improbabili, dove liquidi o radiazioni incontrollate cambiavano le dimensioni di animali e uomini. "Tarantula" e' efficace, ingrandendo insetti gia' comunemente repellenti nelle loro minuscole dimensioni (...sono convinto che tra ragni e uomini deve essere successo qualcosa di cosi' spiecevole, in tempi passati, da restare indelebilmente impresso nel DNA umano sotto forma di terrore spontaneo ed innato). Visto oggi il film ha quel fascino d'epoca, che fotografa un'America di paesaggi post-western, sinistramente coevi alla bomba-H di Alamogordo, tra splendide auto vintage e sceriffi senza piu' il cavallo. L'ottima fotografia in B/N (carente solo nei notturni), la recitazione impostata e vistosamente caratterizzata e quel gigantesco ragno "vero" ci riportano ad un'epoca in cui il cinema non mostrava azione e violenza esasperate, ma preferiva far sognare ad occhi aperti lo spettatore, in qualche caso ricorrendo ad incubi infantili sorprendenti. Il filone aperto da "Tarantula" ha avuto numerosi remake tra cui si puo' ricordare "Aracnofobia"-1990 (prodotto da Spielberg) e "Arac Attack"-2002 (prodotto da Emmerick che nell'edizione DVD-esteso ha abbinato uno splendido corto in veste vintage (15 min B/N in era digitale): senza dubbio una delle piu' belle e riuscite citazioni di "Tarantula". Il "corto" da solo vale l'acquisto del DVD).
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gus da mosca
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martedì 14 aprile 2009
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"larger than life"
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"Larger than life" e' il titolo del corto abbinato ad Arac Attack nella versione DVD con extra completi. Questo corto e' in bianco e nero, invecchiato artificialmente e ricostruito nel pieno spirito dei miglori B-movie.Va assolutamente visto da chi e' appassionato di cinema vintage, perche' e' in assoluto uno dei migliori omaggi al cinema americano di "mostri" (dal periodo maccartista fino alla fine del periodo post-bellico).
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martedì 23 giugno 2009
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2 note di colore
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Per i curiosi aggiungo qualcosa sulla tecnica di ripresa a colori, sopra telegraficamente citata. Il sistema a "gelatine sovrapposte" (termine improprio) e' un brevetto Technicolor degli anni 30 che permetteva di riprendere una scena a colori con 3 pellicole indipendenti sincronizzate (una per colore primario con sintesi sottrattiva). Le 3 pellicole erano poi sviluppate e fissate, generando altre 3 pellicole a rilievo, usate per stampare la pellicola positiva a colori per proiezione (sovrapponendo per stampa i 3 colori primari). Questa tecnica eccezionale per precisione e stabilita' dei colori venne abbandonata dalla moderna pellicola a triplo strato di gelatina (a negativo invertibile in positivo senza stampa) brevetto della Eastman-Kodak, inizialmente molto instabile, ma poi migliorata, senza mai raggiungere la qualita' del Technicolor.
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Per i curiosi aggiungo qualcosa sulla tecnica di ripresa a colori, sopra telegraficamente citata. Il sistema a "gelatine sovrapposte" (termine improprio) e' un brevetto Technicolor degli anni 30 che permetteva di riprendere una scena a colori con 3 pellicole indipendenti sincronizzate (una per colore primario con sintesi sottrattiva). Le 3 pellicole erano poi sviluppate e fissate, generando altre 3 pellicole a rilievo, usate per stampare la pellicola positiva a colori per proiezione (sovrapponendo per stampa i 3 colori primari). Questa tecnica eccezionale per precisione e stabilita' dei colori venne abbandonata dalla moderna pellicola a triplo strato di gelatina (a negativo invertibile in positivo senza stampa) brevetto della Eastman-Kodak, inizialmente molto instabile, ma poi migliorata, senza mai raggiungere la qualita' del Technicolor. Ma tutto questo e' quasi preistoria spazzata via dell'era del cinema full-digital.
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