Giallo napoletano

Altra pietra miliare dell'Italia degli anni 70, questa volta, tuttavia, la vicenda risulta alquanto intricata, persino il protagonista Rafele Capece, in certi momenti del film, pare smarrito in questa sorta di intrigo, dove tutti paiono avere qualcosa da nascondere. Il mix proposto dal regista è comunque di sicura efficacia, ottimo intreccio di giallo, commedia all'italiana e...perchè no? di sceneggiata napoletana;il film a volte sfiora persino il "pecoreccio". vedi la scena durante la quale il povero Capece è costretto a suonare con il suo mandolino "funicolì funicolà" mentre un delinquente gli devasta la casa ed un altro mangia, con calma serafica, il piatto di maccheroni che il padre di Rafaele si era conservato per cena. Ottima anche la presenza di Renato Pozzetto che, nonostante sia una sorta di "pesce fuor d'acqua" per la commedia napoletana, conferma la sua abilità a "navigare 2non solo per mari familiari, ma anche per oceani a lui poco conosciuti. Da dieci e lode la presenza dell'immenso Peppino De Filippo. Il giudizio del film risulta quindi assai valido. Daniel Pisani