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Dal romanzo in versi di Peter Bowman,un notevole film bellico che si discosta nettamente dalle mode del periodo,come dimostra il bellissimo inizio con i quadri dove si passa dai soldati dipinti a quelli reali.La rappresentazione della violenza per l'epoca è assai cruda,influenzata dal Vietnam(ci sono anche un paio di arti mozzati)ed anticipa "Salvate il soldato Ryan",mentre struttura corale e l'idea dei pensieri dei soldati e di flashback spesso ridotti a semplici fotogrammi anticipano "La sottile linea rossa".Anche la caratterizzazione del nemico è ammirevolmente realistica:i giapponesi parlano la loro lingua e come gli americani pensano alla vita di casa e sono capaci di sentimenti umani(il giovane soldato che piange l'ufficiale ucciso).E si coglie appieno l'intelluttabile tragedia della guerra,con il massacro dei nemici nel finale non diverso da quello degli americani all'inizio,o il triste epilogo dell'episodio del soldato giapponese e di quello americano che,entrambi feriti,si scambiano acqua e sigarette.Scandalosamente caduto nel dimenticatoio,è uno dei migliori film del suo genere,e va riscoperto ad ammirato senza scuse come gli altri film dell'attore-regista.Girato nelle Filippine e in Giappone,con comparse locali.
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