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Adam Mason è il regista di questo fantathriller sentimentale con un soggetto abusato nel cinema di genere apocalittico, in cui il protagonista è il virus di turno che stermina la popolazione lasciando in vita pochi sopravvissuti, furbescamente attualizzato facendo riferimento al Covid. Nonostante l’ottimo cast, in cui figura anche Demi Moore, il film è deludente e la sceneggiatura è mediocre. Ci sono così tante falle nella coerenza e nella logicità del plot da minarne la credibilità fino al punto da impedire, pur volendo, un seppur minimo coinvolgimento nella storia. Un evidente svarione, frutto di un montaggio approssimativo e dilettantistico, completa il quadro rivelando la natura da B-movie del film. Nella sequenza dell’aggressione del discografico, Bradley Whitford, alla giovane artista, Alexandra Daddario, il finestrino dell’auto viene frantumato in mille pezzi, ma miracolosamente nel fotogramma successivo risulta perfettamente integro. Il cattivo come sempre è impersonato da Peter Stormare ed il buono, in ossequio al politicamente corretto, dall’unico attore di colore Craig Robinson. Finale annunciato e banalmente romantico per questo dimenticabile prodotto di serie dell’industria dell’intrattenimento globale opportunisticamente e senza nessuno scrupolo ideato lanciato e distribuito approfittando della tragica situazione sanitaria mondiale.
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