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Da thriller paranormale si trasforma a metà percorso in ricostruzione razionalizzante degli eventi inspiegabili della prima parte, perdendo in suspense e sostituendo al mistero la trama di un realistico racconto noir drammatico con un esito non scontato della vicenda, seppure inverosimile. Morale della storia, vecchia e divenuta ormai luogo comune: il male non è sempre dove credi di incontrarlo ma potrebbe essere celato laddove invece non te lo aspetti. Troppo forzata e lunga la spiegazione annoiante delle stranezze iniziali, ricondotte alla normalità di una banale vicenda di ragazzi teppisti alla ricerca di avventurose emozioni, che si imbattono per caso o per destino nel loro traumatico passato; sarebbe stato sufficiente un accenno o un paio di sequenze ed invece il regista indugia divertito non divertendo né appassionando per buona parte del film ripercorrendo le scene già viste alla luce della rivelazione stupefacente. Il finale sorprende un poco, ma giunge tardivo e fuori tempo massimo, dopo l’esasperante didascalismo di una buona mezz’ora di inutili ed imbarazzanti spiegazioni. Non si può creare impunemente suspense nella fase iniziale e poi impegnarsi a fondo per distruggerla nella seconda, per poi cercare di recuperare nel finale ciò che è andato irrimediabilmente perduto.
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