Pur ambientato nel west è sostanzialmente un film di guerra ambientato durante la guerra civile americana.Il film uscito nel 1967 ha la regia di Phil Karlson (modesto regista: Il quarto uomo, Matt Helm), in realtà la regia in gran parte è di Roger Corman regista più esperto nonché prolifico (molti film di horror) che si mise in urto con la produzione e la troupe venendo frettolosamente sostituito.
Siamo alla fine della guerra in un campo di prigionia nordista comandato dal colonnello Harries, il cui secondo è il maggiore Tom Wolcott (Glenn Ford) uomo duro e coraggioso, fuggono dal campo un gruppo di soldati sudisti comandati dal capitano Dorrit Bentley paranoico ossessionato dalla guerra considerato il fine ultimo da perseguire ad ogni costo. Nella fuga i sudisti intercettano un convoglio nordista in cui viaggia anche la fidanzata di Wolcott: Emily (Inger Stevens) che viene presa come ostaggio. Il gruppo attraversa zone desertiche per fuggire in Messico e poi rientrare nella Confederazione. Wolcott con un drappello di soldati insegue i fuggitivi, i quali in una stazione trovano un nordista ucciso da un fuggitivo che porta un messaggio che comunica la fine della guerra con la resa di Lee. Ma il capitano nasconde il messaggio ai suoi, perché vuole continuare la guerra, dopo vari episodi tra cui un tentativo di stupro su Emily da parte di Bentley ci sarà lo scontro finale con i sudisti la loro uccisione e il ricongiungimento di Wolcott con la fidanzata.
La trama del film ha un soggetto interessante anche se lo scontro sudisti prigionieri e nordisti in un campo di concentramento è stato già affrontato in altri film di maggiore spessore qualitativo (L'assedio delle 7 freccie con William Holden e Sierra Chariba con Charlton Heston), inconsueta anche se un pò eccessiva la figura di Bentley, paranoico e criminale che non sa vivere senza guerra, conducendo al massacro i suoi uomini che desideravano solo ritornare a casa.Il personaggio è reso troppo caricato da George Hamilton attore di discreto livello (I 300 di Fort Canby, L'uomo che amò Gatta Danzante) ma che non riuscì a sfondare nel cinema. Glenn Ford è stato un grande attore del cinema in film di diverso genere, spesso western (Il pistolero di Dio, Il treno per Yuma), noto per la sua abilità, ma qui appare stanco, poco convinto della parte (forse anche della regia). La migliore e in forma è Inger Stevens che ebbe un periodo d'oro di un decennio (Una guida per l'uomo sposato, L'ora della furia) morirà suicida nel 1970 a soli 35 anni. In conclusione il film ha un andamento discontinuo, si vede il cambio di passo, iniziato con le migliori intenzioni la pellicola si adagia stancamente e banalmente, buoni gli esterni nel deserto dello Utah, gradevole la musica composta a tempo di primato, il film merita 2 stelle per la regia frammentaria e la sceneggiatura mediocre.
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