La terra dei santi |
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Un film di Fernando Muraca.
Con Valeria Solarino, Antonino Bruschetta, Lorenza Indovina, Tommaso Ragno, Marco Aiello, Piero Calabrese, Daniela Marra, Giuseppe Vitale.
continua»
Thriller,
Ratings: Kids+16,
durata 89 min.
- Italia 2015.
- ASAP Cinema Network
uscita giovedì 26 marzo 2015.
MYMONETRO
La terra dei santi
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il dramma dietro i fatti di cronacadi carloalbertoFeedback: 51015 | altri commenti e recensioni di carloalberto |
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martedì 12 gennaio 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un’opera interessante di Fernando Muraca che lascia aperta la strada ad una produzione futura più matura e completa. Il film sembra avere il carattere di un cortometraggio o meglio di più corti assemblati, in cui i personaggi sono tratteggiati per avere una vita breve e non idonea allo sviluppo complesso di un lungometraggio, rimanendo in sospeso, come se attendessero, statue appena abbozzate, di essere rifinite. Tuttavia il fascino del film sta proprio in questa sua indefinitezza e nonostante l’impostazione da film Tv, dovuta forse all’influenza delle pregresse esperienze professionali del regista, ed il cast, seppur ottimo, adatto più alle fiction, in cui spicca Ninni Bruschetta, un attore teatrale, televisivo e cinematografico serio e versatile, che meriterebbe, oramai giunto all’apice della carriera, un ruolo diverso da quello dell’eterno comprimario, La terra dei santi riesce perfettamente nella resa drammatica di un ambiente, quello ostico, asfittico ed omertoso della ‘ndrangheta calabrese, soprattutto grazie all’interpretazione delle due donne di mafia, Lorenza Indovina e Daniela Marra, rispettivamente nel ruolo della complice degli affari sporchi di famiglia ed in quello di ostaggio-vittima di un sistema criminale. Meno convincente l’interpretazione del giudice da parte della pur brava Valeria Solarino, che, nello sforzo di riprodurre realisticamente un vero magistrato al lavoro, appare un po’ troppo rigida ed inespressiva. Plauso finale ad uno dei pochi registi che affronta un tema difficile come quello della criminalità organizzata nei suoi risvolti umani, sepolti dai fatti di cronaca, ancora tutti da indagare e rappresentare artisticamente, rifuggendo dai facili successi delle commediole da cassetta, che affliggono purtroppo il cinema italiano contemporaneo.
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