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Non ci si può aspettare molto di più dai protagonisti del cinema italiano odierno.
Anche se gli sceneggiatori sono Rull e Petraglia, coppia che nel bene come nel male il giro del fumo lo conosce, ma ormai dopo quranta anni mostra la corda.
Il punto debole, sono gli interpreti, buoni per le commediole tra tinello e sala da pranzo, Favino non sa nemmeno come simulare una scopata è da sempre scarso, fisicamente ricorda una tartaruga o un cinghiale, mette il grugno come l'ultimo rintronato De Niro e crede di aver frequentato l'actor studio.
Amendola è da sempre un raccomandato, una sciagura , un incapace ora con l'età è buono solo per i Cesaroni, decide lui cosa vuole fare, ed il mediocre regista subito si adegua.
Germano , all'interno di un cinema almeno dignitoso, non porterebbe nemmeno i caffè, gli altri truzi e truze , li ritrovoremo nell'isola degli sfigati.
Mancano solo Giallini e il Mastrandrea poi avremmo il cast completo .
Il prof. Bertetetto commentando il cinema civile dei Rosi, Damiani (averceli adesso) , sosteneva , ma se sanno tutto riguardo le trame nere, la mafia, la magistratura corrotta , perchè non li schiaffano dentro tutti e amen.
Il regista è un discreto televisionaro, non di certo un autore, a parte la cronaca raccontata dall'espresso , nei suoi film non si riscontrano tematiche, caratteristiche personali , si sente l'odore degli istant movie del Lizzani più deteriore.
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