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Non è colpa vostra. Presentato come una favola (l'amore vince le barriere sociali) vi siete ben guardate dal prendere un biglietto per Mumbay e verificare che lì il solo spazio lasciato al "sogno" è un soggiorno al Taj Mahal.
Invece, si tratta di un appassionato inno alla donna.
Non c'è un esercizio di seduzione, non una traccia di erotismo a cui pur tengono molto da quelle parti. Indizi che l'autrice milita nel femminismo. Ideologia e fanatismo adulterano gli istinti naturali.
Rohena Gera, nata a Mumbay, formatasi in istituti prestigiosi coast to coast, negli States. Figurarsi come vede l'India e come ha preso le misure ai rampolli delle classi emergenti.
Salva tutto Ratna (Tillotama Shome). Da sottomessa e premurosa, l'eccitazione di una danza la trasforma in una menade irrefrenabile. E' il preludio di un momento magico. Una potenza dell'inespresso l'accosta, le fa toccare l'uomo che non osava pensare di amare.
Vi siete accorti delle attrici che sforna il cinema asiatico? Tante di spessore, intense, avvincenti. Forse è un segno positivo della nostra evoluzione socio-antropologica. No, non hanno fiabe da raccontare ma mostrano come ancora resistono speranza e poesia.
L'Oriente che ci piace si tinge di rosa...
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