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"10 years"di James Linden(anche sceneggiatura, 2011), che racconta un re-incontro, in forma di festa, dei diplomati di un High.School, ossia di un liceo(o scuola superiore equipollente)10 anni dopo è una forma di rappresentazione non pedissequa(non di mera riproduzione, cioè)della"realtà"-un ragionamento su cui sarebbe stato d'accordo anche il grande studioso del realismo in letteratura Gyorgy Lukàcs, Nel film grandi"orge"alcoliche e para-sentimentali, un"i remember"quasi spasmodico, poi, però, mutuando i termini e parafrasandoli, "post leatitiam omne animal triste", dove invece in Ovidio valeva"post amorem".... Nel seno della commedia, anche farsesca o meglio ai limiti della farsa s'annida invece il dramma, che esplode comunue, come"non volontà"di rivivere tutto com'era, di realizzarsi quando non ci si è realizzati/e, di riemergere da un lutto reale e/o metaforico, di riaffermarsi comunque. "1o years"ci dà tranches de vie e tranches de tarte, per citare ancora una volta Sir Alfred Hitchcock, per darci la consapevolezza del fatto che la psicologia espressa nel cinema o meglio la capacità che ha/può avere il cinema di mostrarci i comportamenti in modo approssimaticamente"reale"è comunque notevole e qui ci troviamo in un film intelligente, realizzato in maniera intelligente, con ottimi/e interpreti(chi non vorrebbe, inter cetera, il numero di telefono cellulare di Rosario Dawson?), che sa dirci qualcosa del mondo e della vita, senza bisogna di"catturare"il fatterello di cronaca, il che è giù molto, Francamente, comparato a"Compagni di scuola"di Carlo Verdone(1988)siamo a ben altro livello, con tutto che quel film non era per nulla disprezzabile e anzi forse uno dei migliori(?)film dell'attor-.regista romano. El Gato
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