Il sogno nel casello

"Il sogno nel casello" è una vera sorpresa: un film leggero, certo, non impegnativo né necessario, come viene definito dalla critica "Gomorra", ma che, nella sua cordiale semplicità, ci ricorda l'importanza di saper coniugare commedia romantica e commedia all'italiana. Si! Prorio la tanto vituperata commedia all'italiana che, ben lungi dal ritirarsi in silenzioso esilio, come tanti eruditi "tromboni" anelerebbero, ha ancora la capacità di stupire e emozionare, a cinquant'anni dalla nascita ufficiosa, avvenuta con "I soliti ignoti". E sono proprio i soliti ignoti i protagonisti del "Sogno del casello", magnificamente diretti da un regista che farà molto parlare di sé nel prossimo futuro:Bruno De Paola. [+]

"Il sogno nel casello" è una vera sorpresa: un film leggero, certo, non impegnativo né necessario, come viene definito dalla critica "Gomorra", ma che, nella sua cordiale semplicità, ci ricorda l'importanza di saper coniugare commedia romantica e commedia all'italiana. Si! Prorio la tanto vituperata commedia all'italiana che, ben lungi dal ritirarsi in silenzioso esilio, come tanti eruditi "tromboni" anelerebbero, ha ancora la capacità di stupire e emozionare, a cinquant'anni dalla nascita ufficiosa, avvenuta con "I soliti ignoti". E sono proprio i soliti ignoti i protagonisti del "Sogno del casello", magnificamente diretti da un regista che farà molto parlare di sé nel prossimo futuro:Bruno De Paola. Non sono amico di questo cineasta, mis sconosciuto, e non è mia intenzione quindi fare della "propaganda" quanto piuttosto di comunicare un'emozione personale, da spettatore comune, al pubblico, ai frequentatori della rete. Perchè questa piccola operetta sull'amore, sulla timidezza, sul microcosmo dei condomini, dei caselli autostradali, serba nel suo scrigno la freschezza e la luminosità, la voglia di ridere, che sarà sempre il segno tangibile dell'equilibrio mentale di ciascun essere umano,nonché la più grande forma di intelligenza di chi non punta all'assoluto ma alla verità del dialetto, in questo caso quello napoletano, per testimoniare la sua presenza nel pianeta. L'attrice protagonista, Clotilde Sabatino, con le sue forme provocanti, con il suo "musetto" grazioso, con la finezza delle movenze, con l'autoironia del vernacolo partenopeo, sussurrato con lo slancio di colei che è fiera delle proprie origini, si distingue in un cast, peraltro, perfettamente amalgamato. Capace di far riflettere senza "stressare" e di far ridere senza "esagerare". Ammazza che bravi! [-]

da tempo nelle sale cinematografiche non arrivava un film che avesse come unico scopo quello di raccontare una storia semplice. gli attori sono impeccabili, belle e riuscite le musiche e che dire della scenografia: San Giorgio a Cremano è suggestiva e splendida nella sua indole naturale di set a cielo aperto. sicuramente da vedere!