Christina Ricci è un'attrice statunitense, è nata il 12 febbraio 1980 a Santa Monica, California (USA). Christina Ricci ha oggi 44 anni ed è del segno zodiacale Acquario.
Potrà vestire i panni di mille principesse o di altrettante donne in carriera, ma Christina Ricci resta sempre un po' la piccola e pestifera Mercoledì de La famiglia Addams. Come le resterà per sempre appiccicata l'etichetta di "bambina prodigio". Stesso titolo della sua coetanea e collega Drew Barrymore, altra piccola precoce star di Hollywood, meno disincantata della Ricci, per via del suo passato turbolento e difficile.
Christina e i suoi occhi impertinenti sono l'immagine simbolo di un'attrice "normale", di una ragazza americana poco appariscente, poco chiacchierata, poco ricercata. Non è biondissima, bellissima, sexyssima, ricchissima, e neppure amatissima.
Figlia di un'ex modella e di uno psichiatra, Christina è stata scoperta per caso da un critico cinematografico che la nota durante la recita scolastica natalizia. E da quel momento, in qualche modo, si decide il destino di questa fanciulla nata nei primi anni ottanta a Santa Monica, nel cuore della California, e che si ritrova ad essere una mini diva con tanto di agente, a soli sette anni. Qualche lavoro in pubblicità, e poi arriva il debutto a nove anni sul grande schermo con Sirene di Richard Benjamin, dove Christina interpreta la figlia di Cher. Ma il grande pubblico, si accorge di questa nuova baby-stella, notandola nei film La famiglia Addams e Casper.
Nel frattempo fuori dal set, Christina Ricci, prende lezioni presso la prestigiosa "Professional Child's School" e Macaulay Culkin, il bambino di Mamma ho perso l'aereo è un suo compagno di studi. Dopo i ruoli da bambina, arrivano per la Ricci i ruoli da adolescente, anche molto smaliziati e coraggiosi, come in Tempesta di ghiaccio di Ang Lee e The opposite of sex di Don Roos. Recentemente ha lavorato con Woody Allen interpretando una ragazza scapricciata e frizzante in Anything Else. Ha avuto un flirt con l'attore Matthew Frauman che ora però sembra essere solo acqua passata. Scelte professionali anche azzardate, ma sempre originali hanno fatto sì che Christina Ricci non rischiasse mai di svendersi, o di risultare ingombrante, e questo le ha permesso di non apparire indigesta ad autori e produttori. E' anche vero che i suoi interessi cinematografici hanno subito cambiamenti, e gli orizzonti professionali si sono decisamente allargati. Infatti, la ragazzina "mercoledì" è proprietaria di una casa di distribuzione e scrive sceneggiature tutte sue.
Seduta a un tavolo del ristorante rustico-chic di Los Angeles più amato dalle star, la ventisettenne Christina Ricci indossa un paio di jeans, una t-shirt a righe e ballerine metalliche. Niente trucco. La voce è quella che potrebbe avere una bambola gonfiabile: così sottile che sembra quasi abbia respirato elio. Passando qualche ora assieme a lei scoprirete che: ha paura dei fantasmi (ci crede). Si taglia i capelli da sola. Guarda molta tv.
Lo shopping è una droga per lei. («Spendo in pratica tutto in vestiti. Ricordo che all'inizio consideravo assurdo pagare un vestito 1000 dollari, poi però salti il fosso e tutto a un tratto spendi 7.000 dollari e ti giustifichi dicendo “questo dura una vita”. A quel punto sei rovinata»).
A differenza di molte celebrità che ostentano affabilità nelle interviste lei non finge. È davvero molto simpatica, ironica, maliziosa, in una maniera che è difficile spiegare con le parole. Nel suo nuovo film, Black Snake Moan, drammatico, duro, e impregnato di blues e bourbon, interpreta Rae, una ninfomane spiantata che, lasciata sola dal fidanzato Ronnie (la popstar Justin Timberlake) finisce incatenata a un calorifero da Lazarus (Samuel L. Jackson), un uomo timorato di Dio e ansioso di salvarla. Diretto dal regista di Hustle & Flow Craig Brewer, Black Snake Moan è un film dark, inquietante, ma in fin dei conti stranamente commovente. Alcune scene sono state talmente strazianti per l'attrice che, dopo, ha vomitato. Per non parlare della catena da 18 chili che ha dovuto portare in vita, vestita solo di una maglietta tagliata e della biancheria intima. «Ne avevano anche una finta» dice spezzando il pane con dita sottili, dalle unghie laccate color mirtillo, «ma non volevo usarla perché sarebbe stato ancora più difficile recitare fingendo che fosse pesante. Così ho finito per farmi un sacco di lividi ed escoriazioni e una grossa ferita sul fianco».
Mi chiede se ho trovato il film misogino ed è visibilmente sollevata quando rispondo di no. «Il mio peggior incubo è che la gente pensi che ci sia qualcosa di me nel personaggio. Mi è piaciuta moltissimo la sceneggiatura perché Rae era l'esempio perfetto della ragazza abusata che per non essere mai più una vittima impotente prende il “controllo” abusando lei per prima di se stessa. Mi faceva molta pena, davvero».
Per fortuna che Timberlake, tra una ripresa e l'altra «faceva lo scemo», racconta , «e poi tutto a un tratto giravamo una scena di sesso, sdraiati nudi uno sull'altra: era stranissimo». I suoi prossimi film però sono meno impegnativi: nella commedia Penelope interpreta una ragazza nata con un buffo naso da maiale («La protesi prudeva, e Dio non voglia che ti venga da starnutire con quell'affare addosso, perché soffiarsi il naso è impossibile»). Inoltre è tra le protagoniste del nuovo e atteso Speed Racer, primo film dei fratelli Wachowski dopo la trilogia di Matrix.
Ex bambina prodigio, la Ricci ha debuttato a nove anni nei panni della figlia minore di Cher in Sirene. Poi vennero Casper e La famiglia Addams, prima che il ruolo della ballerina di tip tap rapita e poi fidanzata di Vincent Gallo in Buffalo 66 la facesse diventare la nuova giovane promessa di Hollywood. Ma, a sorpresa, dopo Il mistero di Sleepy Hollow di Tim Burton, la sua carriera è entrata in una fase di stallo. Poi Monster, in cui interpretava l'amante lesbica teenager della serial killer Charlize Theron, ha riportato le cose a posto. «Ho lavorato senza interruzione fino a 21 anni», dice, «e poi mi sono detta che non avevo mai vissuto una vita normale. Mi servivano emozioni più forti nella mia vita per trasferirle nei personaggi che interpreto sullo schermo». Ma non ha rimpianti: «Per me non è stato difficile, ma quando ero piccola io, non avevi la stampa addosso come queste poverine di oggi. È un incubo. Io ho fatto le cose più folli quando ero sui vent'anni, tipo farmi cacciare dai locali ogni sera o fare a botte per strada e non c'erano paparazzi da nessuna parte. Non è mai venuto fuori sui giornali. Oggi questi poveretti… ho l'impressione che non si darebbero a tanti eccessi se non si sentissero così al centro dell'attenzione».
Christina Ricci non ha un volto moderno. I lineamenti insoliti, vittoriani, le conferiscono una bellezza misteriosa, evocativa. Tutti i contorni sono arrotondati, tutte le forme lievemente esagerate. Da teenager, i capelli scuri e il pallore lunare che ricordano le eroine di Edgar Allan Poe l'hanno resa una sorta di pin-up del genere gotico, etichetta che non è mai riuscita a scrollarsi del tutto di dosso. Accenna velatamente alla necessità di un'immagine più da “ragazza della porta accanto” per un ruolo che le interessa, ma quando mi fa una panoramica (verbale) dei suoi tatuaggi (un uccellino sul seno, il leone di Narnia sulla spalla, mani giunte in preghiera sul fianco, una sirena sulla caviglia, il nome del suo cane morto, Jack, sulla gamba) esita a parlarmi del più recente.
«Non è esattamente il massimo dell'eleganza», ironizza. «Mi sono fatta un tatuaggio mentre ero ancora dentro il personaggio di Rae», ricorda con un certo imbarazzo. Una scritta, “Move or Bleed” (letteralmente “muoviti o sanguina”, ndt), sul petto. Ma un giorno, in bagno ho avuto l'illuminazione: “Merda, ma che ho fatto!”». Negli ultimi anni alcuni dei ruoli più gratificanti per lei sono stati televisivi: come il cameo in Grey's Anatomy, che le ha guadagnato una nomination all'Emmy. «In tv non si finisce prigionieri di un ruolo come nei film» dice.
«Lì mi offrono delle parti che non otterrei mai al cinema». Forse la vedremo sul piccolo schermo con più regolarità, dice. Il futuro, in fondo, è aperto. «Nulla è immutabile», dice la Ricci dopo avermi aiutato nel calcolare la divisione del conto. «Pensa al tatuaggio. Ho fatto la cosa peggiore che si possa immaginare, porto sul corpo una scritta che odio. Ma posso sempre farlo cancellare. Non prendo mai le cose troppo sul serio, penso sempre che un giorno ci riderò sopra, che non è la fine del mondo”. E con questo commento ottimista l'ex Mercoledì Addams si avvia verso l'uscita del ristorante nel sole abbagliante.
Da XL-Repubblcia, Marzo 2008