Il male non esiste
Evil Does Not Exist
Takumi e sua figlia Hana vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo. Come le generazioni che li hanno preceduti, conducono una vita modesta secondo i cicli e l'ordine della natura.
Tipologia: Film
Genere:
Dettagli
In una località boschiva non lontana da Tokyo, il tuttofare Takumi e sua figlia Hana, di otto anni, vivono in armonia con la natura e con i pochi abitanti del luogo. Una grande impresa dello spettacolo decide però di aprire un glamping, ovvero un camping con il glamour di un resort, proprio sulla strada che i cervi percorrono per abbeverarsi, minacciando oltretutto la pulizia dell'acqua di sorgente, della quale gli abitanti tutti, umani e animali, fanno un uso vitale. La comunità si preoccupa e domanda spiegazioni, così due impiegati della grande azienda vengono mandati sul posto per chiedere l'aiuto e l'intercessione di Takumi.
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Commenti
davide luscietti
Effettivamente un po' criptico il finale, forse il gesto del padre serve a dare più importanza alla natura nel suo svolgersi e fermare, l'intervento dell'uomo, sia effettivamente che metaforicamente. La natura non va forzata nemmeno quando all'occhio umano sembra che stia per generare il male. Anche se si rende conto che l'incontro cervo-bambina può portare ad un epilogo drammatico (umanamente) il padre sceglie di lasciare fare alla natura il suo corso accettando qualsiasi cosa succeda, non considerandolo mai "male". Forse....
Ersilia Caporale
Magnifico, concordo con il mah relativo al finale e il dubbio sul titolo. Per il resto stupenda la natura e il rapporto con essa e gli esseri viventi; il dare prova che si possa vivere in modo più naturale, riappropiandosi della semplicità delle cose. In ultimo, ma non ultimo, la filosofia di vita dei Giapponesi, il loro inchino, il parlare piano, il rispetto nel rivolgersi all'atro, semplicemente stupendo.
Alessandra
magnifico
Miriana Lanfranco
Ottimo film con nobili intenti didascalici. Interessanti soluzioni di regia
no_data
finale un po’ troppo criptico...
Ospite
Film molto bello, assolutamente consigliato
no_data
Masterpiece
Maurizio
Una toccante e triste metafora su chi distrugge la vita del pianeta e chi, incolpevole, ne paga le conseguenze.
ALESSANDRA PENNISI
il finaele è un pò un mistero....
Ero curioso di vedere questo finale così poco capito e criticato e personalmente l’ho trovato molto coerente con la storia e con il messaggio del film. La natura e così anche l’uomo sono fatti della stessa materia e seguono le stesse leggi anche se spesso ce ne dimentichiamo rinchiusi come siamo spesso nelle nostre bolle artificiali
Andrea
Compito di un bravo regista è fornire un’esperienza interessante, intensa. In questo Hamaguchi è stato superlativo
Andrea
Compito di un bravo è fornire un’esperienza interessante, intensa. In questo Hamaguchi è stato superlativo
letizia
Il tema è interessante, ma appena sfiorato, polarizzato. Il finale totalmente incomprensibile
AldoT
Il tempo che si apre. Il tempo dell’essere umano che non è il tempo della natura. Anzi il tempo non esiste in natura. Esiste il ritmo. Il film è riuscito a raccontarci in modo semplice e poetico l’incontro/scontro di questi due aspetti. La vita e la morte non hanno confine.
no_data
non sempre è necessario comprendere il finale di un film
issimo
Bah....tema bello, ma sviluppato non al meglio. Non sono digiuno di film giapponesi e per questo dico che, secondo me, si poteva lavorare di più sulla trama. Però i gusti non sono uguali per tutti e sicuramente per noi occidentali, questo film, più di altri, risulta un po’ troppo difficile da apprezzare.
giraluna
Bello ma il finale è peggio di alcuni film francesi.
Marco Croci
Ammiro l’opera, ma mi permetto di dissentire dalla filosofia che la ispira: il non fare taoista ha aspetti ambigui, a livello sia pratico che concettuale. E il finale è insoddisfacente perché non è risolto cinematograficamente, è un freddo trattato di filosofia.
ingberg
La natura parla ed è protagonista silente. Ottimo film a cui si deve perdonare un finale criptico...
paolida
A me è piaciuto, ma non ho capito il finale. Chi mi aiuta?
Antonio
Mah!.,. Non mi è piaciuto il senso del film ed è troppo inquietante….le braci sotto le ceneri
kutxo
E’ bello, ben fatto, interessante il dialogo gli argomenti, ma, in alcuni momenti, di una lentezza esasperante
Ste
Il finale a me ha fatto fare un balzo al finale del Film parlato di Oliveira. Personaggi metafora che manifestano una straziante tristezza per qualcosa che sta per scomparire e che ci terrorizza. Immagini di stupefacente poesia
a.giusti
L’impiegato dipendente dell’agenzia, che vuole costruire il glamping, rappresenta la metafora del male. Il titolo del film inizia con la dizione: il male esiste nelle schermate successive appare in rosso la parola non. Infatti il film finisce con la morte dell’impiegato che quindi diventa il non in quanto fatto fuori dal papà della bambina.
fucine
L’equilibrio è un miracolo (cantava Patrizia Laquidara). Lo è anche questo film, che per certi versi ricorda l’Antichrist di Lars von Trier.
no_data
no, credo che vada letto - tutto il film - in maniera simbolica; ma ci devo riflettere o meglio, lasciar emergere un’intuizione
cat
Molto interessante
3.42 / 5